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Spesso mi capita di fare lunghe passeggiate per i quartieri vecchi del centro di Palermo e di notare oggetti in vendita di tutte le dimensioni e caratteristiche. Ma quelli che prediligo in assoluto sono i mobili antichi in stile 800, che (per inciso) valgono un occhio della testa se ben messi. In tutti i casi un esperto potrebbe sempre restaurarli e ridare nuova vita a delle vere e proprie opere d’arte siciliana, che scaldano il cuore e costituiscono un investimento sicuro.

Ma i mobili antichi siciliani non sono solo belli.
Risultano anche incredibilmente spaziosi e solidi. Niente a che vedere con gli arredamenti moderni, spesso leggeri, scadenti e privi di senso artistico. Dall’estetica scialba.

Possedere un mobile in stile 800, invece, vuol dire dare eleganza e grazia alla propria casa.
Inoltre, come dicevo prima, un bel pezzo (scelto con cura) finisce per arricchire un salone o una camera da letto o una cucina. E’ un po’ come investire nell’acquisto di un quadro, che già sai aumenterà di valore nel tempo. E poi difficilmente un ladro potrà portartelo via. I mobili antichi siciliani sono spesso composti da blocchi unici. Non sono scomponibili. Non si possono caricare su una utilitaria e trafugare. Solo mani esperte sanno come muoversi. Altrimenti si rischia solo di danneggiare o rompere un mobile.

Per non parlare poi del valore storico di un mobile antico. O di quello affettivo: “
A chi era appartenuto?”, “In quali case è stato tenuto?”, “Che vestiti o oggetti custodiva?”, “Sono presenti intarsi particolari?”, “E’ un oggetto tramandato in famiglia? Apparteneva alla nonna?”.

In casa mia ad esempio sia mia madre che mio padre custodiscono dei mobili che son passati a loro dai propri genitori. E ad essi, a sua volta, dai loro progenitori. Nel nostro caso quei mobili sono un legame di famiglia. Come le radici di un albero ci fanno prendere contatto con il mondo che ci circonda. Ci dicono chi siamo stati e ci incoraggiano ad esser forti nel continuare a vivere giorno per giorno con la consapevolezza di aver avuto ed avere ancora una famiglia alle spalle. E Dio solo sa quanto sia importante la famiglia.

Tutto questo fa dei mobili siciliani antichi “puro collezionismo”. Collezionismo di storie.  Suggestioni. Arte. Denaro.
E’ tutto intrecciato.

Per questo vi suggerisco di affidarvi a degli esperti, se voleste gettarvi nel mondo dell’antiquariato siciliano e non foste degli esperti: “Di che epoca è quel pezzo di arredamento? Quale è la  sua provenienza? Vi sono documenti correlati? Il pezzo antico presenta sofisticazioni, contaminazioni e/o modifiche?”. E’ molto importante porsi queste ed altre domande, alle quali bisogna saper rispondere. Altrimenti è meglio non comprare (e neppure vendere, perchè potreste farvi sfilare da sotto il naso un gioiello pagato come carbone).

Un po’ di storia artistica sull’arte del mobile dell’800

Prima del Settecento vi era il barocco con le sue esagerazioni ed il suo “cattivo gusto”.
Dopo il barocco non poteva che venire un anti-barocco. E questo venne nelle sembianze del neoclassicismo e nel desiderio di riportare la ragione nell’arte. Per dirla in altre parole –  la fantasia e i sentimenti dell’artista dovevano essere sottomessi al “giogo della ragione” e che oggetto dell’arte doveva essere “il vero”.

Una sorta di ritorno alla natura.

Ma oltre che da questi pensieri filosofici, l’arte fu influenzata dai primi scavi archeologici ad Ercolano (1711), a Roma (1720), etc. Sarà poi la volta di Ercolano (1738), Pompei (1748). Insomma in quel periodo l’Italia diventò il pozzo per eccellenza dell’antico. Del classico. E tutto questo per molti artisti costituì nuova linfa per creare arte e, nel nostro caso, mobili in stile neoclassico.
Sono anche gli anni  in cui l’arte assume finalità educative. Si investì tantissimo nella ricerca e negli scavi (specie in Sicilia e Lazio). E si cercava, altresì, di coinvolgere il grande pubblico e di sensibilizzare i valori civili. Comparvero i primi collezionisti d’antiquariato.

Neoclassicismo o Luigi XVI?

Molto spesso in Italia si usano i termini “mobile in stile neoclassico” o “mobile in stile Luigi XVI” o “mobile 800 siciliano” alla stessa stregua di sinonimi.
Si fa quindi coincidere il neoclassicismo con l’ascesa al trono di Luigi XVI in Francia (1774). Tecnicamente non dovrebbe esser così perchè lo stile neoclassico nacque ancor prima dell’incoronazione di Luigi XVI. Anzi direi che questo stile fu importato a Parigi direttamente dall’Italia e che Luigi XVI si trovò a cavallo fra la “vecchia Rocaille” e il nuovo gusto italiano.

Caratteristiche del Mobile Neoclassico

Lo stile neoclassico del mobile ridona agli arredi un certo stile ornamentale.
Vengono rispolverate le superfici lineari e gli elementi plastico-scultorei: protomi, divinità, bucefali, clipei, strali, rosette, fregi militari, motivi “a candelabra”, foglie d’acanto, modanature classiche, greche, pigne, perle, medaglioni, ovuli, rosoni.

In ogni caso è impossibile rintracciare dei canoni precisi. Si tratta più di interpretazioni artistiche che attingono alla stessa matrice, ma che sviluppano in visioni del tutto personali.

Postilla. Siete dei collezionisti di mobili antichi siciliani? Possedete arredi dell’800? Li restaurate?
Mandateci delle foto. Siamo in cerca del pezzo più bello 🙂

Autore | Viola Dante; Foto | Luigi XVI (biografieonline.it)