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Maria Crapanzano, infermiera di Licata che lavora da molti anni a Modena, ha salvato la vita a una donna colpita da un aneurisma cerebrale in un negozio di abbigliamento nel centro della città dell’Emilia Romagna.

L’intervento dell’infermiera di Licata e della collega

Un intervento provvidenziale, quello dell’infermiera siciliana, che lavora al Policlinico “Baggiovara”. Mentre era libera dal servizio e si trovava in un negozio di abbigliamento in centro a Modena, insieme alla collega Iole Sacco, ha salvato la vita a una donna colpita da aneurisma cerebrale.

Sono stati attimi concitati – racconta Maria Crapanzano, in servizio nella Terapia intensiva dell’ospedale modenese dal 2006 – perché ci siamo trovate a operare fuori dal nostro ambiente di lavoro, senza la strumentazione e in ambiente dove serpeggiava il panico. C’erano clienti che erano paralizzati dalla paura”.

“Per fortuna eravamo insieme, così abbiamo potuto aiutarci: abbiamo rianimato la signora per 18 minuti. L’arrivo dell’ambulanza è stata una liberazione: quando i colleghi hanno intubato la paziente, abbiamo potuto rilassarci”, conclude l’infermiera siciliana.

Io e la mia amica e collega Maria Crapanzano – racconta Iole Sacco – ci siamo rese conto che una cliente del negozio aveva un problema serio. Una donna di sessant’anni, infatti, aveva avuto un malore in un camerino ed era priva di sensi, in arresto cardiaco. Ci siamo qualificate subito come infermiere e abbiamo iniziato le manovre di rianimazione in attesa che arrivasse l’ambulanza, prima manualmente poi con il defibrillatore che ci è stato portato dal vicino ufficio postale”.

Siamo molto orgogliosi del lavoro di Iole e Maria – ha detto Elisabetta Bertellini, a capo del reparto di Terapia intensiva – . Il loro intervento ha consentito di limitare i danni in attesa dell’ambulanza. Il resto lo ha fatto l’ottimo livello dei professionisti dell’ospedale civile. Complimenti a tutti i miei collaboratori, sia ai medici sia al personale infermieristico”.

La paziente è stata trasportata in ospedale: qui l’equipe di Neurochirurgia l’ha operata per l’aneurisma cerebrale che aveva causato l’arresto cardiaco. In seguito è stata trasferita nel reparto di Medicina Interna, per iniziare il percorso riabilitativo.