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Morto da 90 anni ma ancora vivo: è l'incredibile mistero impersonificato dal monaco buddista Khambo Itighelov, deceduto nel 1927. Come racconta La Stampa, il lama "vive" in Russia, nel tempio buddista di Ivoginsk, non molto distante dalla capitale della repubblica buriata nella profonda periferia russa.

Nel 1926, l'uomo invitò i suoi concittadini a lasciare il paese, convinto che tutto sarebbe stato spazzato via. Lui però rimase. E un anno dopo sopraggiunse la morte. O almeno è quello che tutti si immaginavano: quando la sua ora stava per arrivare, infatti, si raccolse nella posizione del loto recitando le preghiere. A quel punto disse che sarebbe ritornato un giorno, invitando chi gli stava vicino di riesumare il corpo vent'anni dopo.

La riesumazione nel 2002 rivelò una sorta di miracolo: dopo 75 anni, infatti, il lama era del tutto integro. Oggi, dopo ben 90 anni, non è cambiato nulla. Alcuni rapporti medici assicurano che gli arti sono ancora flessibili, la pelle è uguale a quella di un uomo vivo e la temperatura corporea raggiunge i 35,3 gradi. E no, nessuno lo ha imbalsamato.

Il lama è morto, ma in un certo senso è ancora vivo. Teorie reali, surreali e paranormali si incrociano in quello che è a tutti gli effetti un incredibile mistero.