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Ferma presa di posizione da parte dell'arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi, che ha stabilito, in modo ufficiale e formale, che "Non possono essere ammessi all'incarico di padrino del battesimo e della cresima coloro che si sono resi colpevoli di reati disonorevoli o che con il loro comportamento provocano scandalo; coloro che appartengono ad associazioni di stampo mafioso o ad associazioni più o meno segrete contrarie ai valori evangelici e hanno avuto sentenza di condanna per delitti non colposi passata in giudicato". 

Il prelato ha emesso un decreto contenente le regole per essere ammessi al ruolo di padrino. In base al codice di diritto canonico, ai padrini è "richiesto che conducano una vita conforme alla fede e all'incarico che assumono e si impegnino ad educare nella fede coloro che ricevono i sacramenti del battesimo e della cresima perché adempiano fedelmente gli obblighi che derivano dai sacramenti ricevuti e si comportino come veri testimoni di Gesù Cristo".