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"Sta nascondendo suo padre, lo protegge, ma quello non si salverà, ha fatto tutto lui". Umberto Durini, padre di Noemi, ha le idee molto chiare sul fidanzato reo confesso. Stamattina il signor Durini si è recato davanti all’abitazione dei genitori del ragazzo, sostenendo di voler perdonare il 17enne. Solo l'intervento dei carabinieri ha evitato che la situazione degenerasse. "Me l'ha uccisa, vieni fuori bastardo", ha urlato l'uomo cercando di arrivare alla casa.

"Era la ragazza più brava del mondo. Non era perfetta, ma era brava e onesta", ha detto Umberto Durini ai cronisti. Una settimana prima della scomparsa "stava finalmente bene. Tornava a casa tutte le sere alle 20 e mi abbracciava, era riuscita a lasciarlo". In questa drammatica vicenda ha un ruolo fondamentale il padre del ragazzo, secondo il signor Durini: "Aveva un odio per mia figlia che non era comprensibile e ne faceva le spese anche il ragazzo. Un mese fa lo hanno cacciato di casa e sono stato io a portarlo in farmacia per prendere i farmaci. Andava a dormire nelle baracche e io l'ho portato a casa mia, gli compravo i vestiti, le sigarette".

La mattina del 3 settembre "mia figlia è uscita per chiarire. Appena è salita in macchina il ragazzo deve averla tramortita con un pugno. Poi è andato a casa e il padre ha visto la situazione e ha detto 'ci penso io'. Ha fatto tutto lui, ha fatto festa come un bambino a Disneyland", sostiene Umberto. L’uomo racconta ancora come dopo le reciproche denunce tra famiglie nei confronti dei fidanzati dei propri figli, avrebbe cercato un incontro con i familiari del giovane, senza riuscirci: "Sono venuto qui per parlare e loro mi hanno aggredito, dicevano 'non vogliamo avere niente a che fare con i drogati'. A me? Come se fossi un delinquente. Avevano un odio per mia figlia indescrivibile".

Nel frattempo gli esami sul cadavere hanno dato i primi responsi ufficiali: Noemi non sarebbe stata uccisa da un colpo di pietra alla testa, secondo quanto emerge dal test radiologico. Dalla Tac eseguita nella camera mortuaria dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce non emergerebbero infatti segni di fratture scheletriche, tanto meno al cranio.