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Si applicano anche in Italia a partire dal 9 dicembre i nuovi regolameni dell'Unione Europea sulle commissioni interbancarie per le operazioni di pagamento con carte di credito e bancomat: in questo modo, ci saranno dei limiti massimi sui valori delle singole transazioni.

Vediamo insieme di cosa si tratta.

Le nuove norme riguarderanno solo i cosiddetti "sistemi a quattro parti", cioè Visa, Mastercard e Pagobancomat, ma non American Express e Diners, che sono invece detti "a tre parti". Attualmente viene applicata una commissione quando si effettua un pagamento con la carta: l'ente che ha convenzionato il commerciate a cui state pagando invia una percentuale alla banca che ha emesso la carta (somma chiamata Interchange Fee), quindi trattiene una commissione dai soldi che darà al commerciante (Merchant Service Charge). È possibile che i commercianti scarichino questa commissione sui prezzi di vendita, che quindi possono alzarsi.

Il nuovo regolamento prevede un tetto massimo per la Interchange Fee dello 0,3% per le carte di credito e dello 0,2% per le carte di debito. Per queste ultimo è previsto che i singoli paesi membri possano decidere un tetto massimo anche più basso. Prima le percentuali delle commissioni oscillavano tra lo 0,5 e il 2,5%. Questi limiti non si applicano alle operazioni tramite carte aziendali e nemmeno ai prelievi di contanti presso gli sportelli automatici e alle operazioni di pagamento con carte di un sistema "a tre parti". Secondo la Commissione Europea il nuovo regolamento dovrebbe portare ad una riduzione delle commissioni per circa 6 miliardi di euro.

Il timore è che la riduzione delle Interchange Fee vada soltanto a beneficio dei commercianti: non è infatti detto che questi riversino la percentuale risparmiata sul prezzo di vendita, abbassandolo. Banche e gestori di carte di credito avranno invece perdite di ricavi che potrebbero pesare sui consumatori. Secondo alcuni analisti, inoltre, questi fattori potrebbero anche disincentivare l'uso dei pagamenti con carte di credito.