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Non si sono ancora spenti i riflettori sulla vicenda di Valentina Milluzzo, la mamma morta insieme ai due gemellini il 16 ottobre all'ospedale Cannizzaro di Catania. Al di là del clamore mediatico, c'è il dolore dei familiari, di chi ha vissuto con lei gli ultimi momenti, che adesso deve fare i conti con la pesante perdita. Ai microfoni di Sky TG24 il padre della 32enne, Salvatore Milluzzo, ha detto: «Me l'hanno uccisa, hanno ucciso tre persone. Un dottore che si è dichiarato obiettore di coscienza non è intervenuto. Ci ha detto ‘sono un obiettore di coscienza e finché un cuoricino batte non intervengo». Nonostante secondo gli ispettori inviati dal ministero furono fornite cure adeguate, i familiari della donna hanno continuato a ribadire quanto esposto nella denuncia: un medico si sarebbe rifiutato di estrarre i due feti quando sono entrati in crisi respiratoria. 

In un'intervista a CataniaToday, Salvatore Milluzzo ha ricostruito quel drammatico giorno:

«Abbiamo chiesto aiuto subito non appena ci siamo accorti che Valentina cominciava a star male, ad avere la febbre, ma si sono limitati a darle una tachipirina e a dirci che per qualsiasi altra cosa sarebbe dovuto intervenire un medico, ma ce n'era uno solo, impegnato in sala parto, per un cesareo. Le ore passavano e mia figlia chiedeva aiuto, voleva che la sedassero, non ne poteva più di soffrire – racconta ancora il papà -. Per ore ci hanno lasciato fuori dalla porta senza darci notizie. Solo dopo tantissimo tempo ci hanno detto che era grave, ma noi non avremmo mai creduto che Valentina rischiasse la vita, perché nessuno ci ha tenuto al corrente».

Adesso sarà compito dell'autopsia fare ulteriore chiarezza sulla vicenda.