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"Una donna disponibilissima, gentile e a modo". È così che i colleghi descrivono Giuseppa Savatta, la donna di 41 anni che ieri a Gela, in provincia di Caltanissetta, ha ucciso le sue due bimbe avvelenandole con la candeggina. Sarà l'autopsia a chiarire tutto. "Le vedevo passare quasi tutti i giorni. La mattina mamma o papà le accompagnavano a scuola. Ci salutavamo con cordialità e rispettosi del buon vicinato", raccontano altre persone.

"Nessuno di noi poteva immaginare una tragedia simile". "Sono distrutta", dice tra le lacrime l'insegnante di Gaia che frequentava la seconda elementare. "Una bambina meravigliosa che la madre adorava. Gaia aveva due occhi di un azzurro stupendo e amava disegnare le farfalle. Sono andati via due angeli. Mi chiedo cosa possa essere scattato nella madre", aggiunge.

La donna adesso è ricoverata all'ospedale di Gela, piantonata dai carabinieri, in stato di fermo con l'accusa di duplice omicidio. Un paio dai anni fa la sua vita era stata segnata dalla perdita del padre, morto suicida.