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Emerge il movente dell'omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone, i due fidanzati freddati nel 2015 a Pordenone. Secondo il pc Umberto Vallerin, Giosuè Ruotolo ha ucciso "per salvare la carriera", perché avrebbe temuto denuncia da parte di Trifone. Ieri ha avuto inizio la requisitoria del processo, in Corte d'Assise a Udine.

Il pm ha ripercorso tutte le tappe del rapporto tra i due militari: l'amicizia pian piano si rovinò, fino a quando Giosuè e gli altri due coinquilini che dividevano l'appartamento con Trifone iniziarono a pensare di trasferirsi per problemi di convivenza.  L'accusa, si legge sulle pagine de Il Giorno, ha citato le testimonianze raccolte in aula e i messaggi scambiati tra i protagonisti. La situazione è degenerata con alcuni messaggi Facebook inviati dal profilo “Anonimo anonimo” a Teresa che "diedero un duro colpo alla relazione tra lei e Trifone". 

"La condotta di Ruotolo arrivò a un passo dal far rompere il fidanzamento – ha rivelato il pm – Trifone volle capire la provenienza di quei messaggi. Presto i suoi sospetti si concentrarono su Ruotolo e sulla sua fidanzata, Maria Rosaria Patrone. Una situazione che avrebbe esposto Ruotolo al rischio di essere denunciato, rischio che non poteva permettersi di correre per non compromettere la sua carriera". 

Sarebbe questo, insomma, il movente per il duplice omicidio.