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Ottiene l'affidamento della figlia di 4 anni e poi la uccide. Sembrerebbe essere la trama del peggior film dell'orrore mai visto, eppure questa agghiacciante vicenda è realmente accaduta. Un giovane padre di 31 anni, l'inglese Carl Wheatley, aveva a lungo lottato per riuscire ad avere l'affidamente della propria bambina di 4 anni, Alexa-Marie Quinn, che una volta arrivata in casa dell'uomo è stata brutalmente, e a lungo,  picchiata dal genitore, finché non è avvenuto il dramma. 

Ottiene l'affidamento della figlia di 4 anni e poi la uccide

La vita della povera piccola, morta per delle gravissime lesioni interne procurate dalla botte del padre, è stata un vero e proprio calvario. Tolta alla madre, era stata inizialmente affidata ad un'altra famiglia, ma nel 2012 il padre si era ripresentato. Effettuando il test del DNA ha immediatamente dimostrato di essere il vero genitore, e dopo un'asprissima battaglia legale è riuscito ad ottenere l'affidamento della piccola. 

L'incubo di Alexa

Da quel momento per Alexa è iniziato un tremendo incubo, dal quale purtroppo non è più riuscita a svegliarsi. La piccola veniva picchiata spesso, e Carl puntualmente si dimostrava poco adatto a fare il genitore. Ma l'uomo rifiutava costantemente di incontrare gli assistenti sociali, fino al dramma del 12 marzo 2014 quando, perdendo la pazienza, Carl aggredì ferocemente la piccola, procurandole delle gravi lesioni interne che, purtroppo, le sono state fatali. Ma ciò che più di tutto sconcerta è il motivo, emerso solo oggi, per il quale l'uomo aveva lottato così tanto per avere la custodia di Alexa (e di un altro figlio avuto con un'altra donna), ovvero per poter,  a suo avviso, avere una posizione economica migliore grazie ai contributi statali. Ma a questo punto una domanda sorge spontanea: "Con che criterio si stabilisce a chi affidare un bambino?".