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BANCONOTE SOLDI DENAROAlteravano le buste paga per guadagnare di più e per non essere individuati avevano esteso l’alterazione ad altri 500 ignari dipendenti. I carabinieri, dopo tre anni di indagini, hanno notificato 11 misure cautelari ad altrettanti dipendenti del Coime, società partecipata del Comune di Palermo che si occupa di fornire servizi.

In questa operazione, chiamata Bancomat, “non ci sono pentiti – ha detto il procuratore aggiunto Leonardo Agueci -. “È stata possibile grazie a un funzionario che nel 2008 si era accorto che in una branca della Ragioneria c’era qualcosa che non quadrava”.

“Per non essere scoperti i dipendenti comunali finiti in manette hanno gonfiato lo stipendio ad altri 500 lavoratori. Un escamotage per cercare di non essere identificati tra gli unici beneficiari della truffa – ha detto Luigi Velardi, comandante della sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri di Palermo – . Non si è proceduto nei confronti dei 500 dipendenti del Coime perché nel corso dell’inchiesta le somme sono state recuperate”. Quattro le persone finite in carcere e una ai domiciliari. Sei i provvedimenti di sospensione dal pubblico ufficio.(ANSA).

Serena Freni

Strettoweb