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Il giovane direttore inglese Ben Glassberg dirige l’Orchestra e il Coro del Teatro Massimo di Palermo per la stagione dei concerti con un programma interamente dedicato ad autori francesi.  Solista il tenore Enea Scala, tra i più affermati interpreti del belcanto italiano e del romanticismo francese.

Il nuovo appuntamento con la stagione dei concerti del Teatro Massimo vede, venerdì 18 novembre, alle 20.30, il giovane direttore inglese Ben Glassberg dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro Massimo e il tenore Enea Scala, con un programma interamente dedicato ad autori francesi: Berlioz, Massenet, Ravel e Camille Pépin. Maestro del Coro Salvatore Punturo.

Si comincia con le due arie del “Werther” l’opera che Jules Massenet trasse tra il 1885 e il 1887 dal fortunatissimo romanzo di Goethe. Nella prima aria Werther si perde serenamente nella contemplazione della natura, fonte di bellezza e conforto, mentre nella seconda aria esprime tutta la disperazione dell’uomo che si rende conto di aver buttato via la propria felicità dopo aver scoperto, vedendo un altro uomo sposato con la donna che lui non ha avuto il coraggio di amare, quanto avrebbe potuto essere felice.

Si cambia registro con la giovane compositrice francese Camille Pépin il cui universo sonoro trova ispirazione nella natura o nella pittura all’incrocio tra l’impressionismo francese e la corrente minimalista americana.

Il programma propone la prima esecuzione italiana di “Laniakea”, la composizione per orchestra che prende il nome da un immenso ammasso di galassie scoperto nel 2014, e ha come riferimento le parole immensità, movimento, velocità, luce, trovando delle risonanze musicali per questo affascinante mondo dell’infinitamente grande.

Il concerto prosegue con “Inutiles regrets” di Hector Berlioz, tratto dall’opera “Les Troyens” ispirata all’Eneide di Virgilio dove Enea, ultimo eroe troiano, interpretato dal tenore Enea Scala, è in preda all’indecisione e al rimpianto mentre abbandona la bella regina Didone per proseguire la sua missione di guidare il figlio e il suo popolo in Italia.

Il recitativo dell’aria di Enea è una rapida rassegna del futuro che lo attende, dal destino del figlio e del suo popolo fino alla morte in battaglia, così come gli sono stati rivelati dalle apparizioni divine, mentre le due successive sezioni dell’aria anticipano il dolore che proverà la regina abbandonata.

Il concerto si conclude con due composizioni di Maurice Ravel: “Le tombeau de Couperin” nella versione orchestrale, una suite composta durante la prima guerra mondiale come omaggio funebre a François Couperin, il grande maestro del clavicembalo barocco, e al contempo ai tanti amici del compositore caduti in guerra. Segue la seconda suite per orchestra e coro dal balletto Daphnis et Chloé, dove il riferimento è alla natura arcadica e al romanzo ellenistico. Scritto da Ravel per i Ballets russes di Diaghilev, lo spettacolo fu contestato ma la musica ebbe un grandissimo successo, il che spinse il compositore a trarne subito due suites sinfoniche.