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 “Mettiamo insieme i cocci” è un progetto  promosso dal museo archeologico Salinas, in collaborazione con l'istituto penale Malaspina.

Un gruppo di restauratori, archeologi e antropologi hanno lavorato in carcere con i detenuti minorenni per recuperare sette reperti archeologici risalenti alla necropoli punica di Palermo

Questo è il primo laboratorio di restauro in Italia, nel quale sette ragazzi del carcere minorile hanno lavorato per tre mesi con l’aiuto degli esperti. 

Oltre ai laboratori settimanali, hanno prima di tutto studiato la storia delle migrazioni puniche, greche e romane e poi hanno imparato le basi delle tecniche di restauro. 

Sono stati restaurati dei vasi di corredi funebri del sesto e quinto secolo avanti Cristo, appartenenti alla necropoli punica di Palermo, che erano conservati al Salinas.   

Da oggi, 14 Marzo, saranno visibili nella sala d’ingresso del museo, in una mostra a ingresso gratuito che resterà aperta fino a domenica 25.

“È un progetto di cui siamo molto orgogliosi e che dà un senso di responsabilità sociale al museo. Affidando alle mani dei ragazzi oggetti di oltre duemila anni fa abbiamo raccontato una storia antica ma al contempo attuale. Una storia fatta di arrivi, di incontri, di mediazioni, di integrazione, suscitando una partecipazione attiva e un sincero interesse, utile ad accorciare quelle distanze culturali, religiose, razziali che oggi, a volte, alimentano separazioni e intolleranze. Portare i reperti in carcere significa farli interagire con i giovani fruitori e dargli nuova vita in contesti dove l’arte è ai margini, ma può anche farsi strumento di riscatto. In una seconda tappa del progetto porteremo la mostra al Malaspina, dedicandola ai detenuti”, ha spiegato la direttrice, Francesca Spatafora.