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Galleria delle Vittorie era un sito commerciale della città di Palermo. È un palazzo a cinque piani edificato su pianta quadrangolare; uno degli ingressi è sito in via Maqueda.

La storica struttura venne realizzata durante il periodo fascista, e in particolare nel 1935. Su ognuno dei lati dell’ingresso, campeggia un’arcata con la scritta ‘Galleria delle Vittorie’ e affreschi celebrativi in chiara chiave futurista. Le opere di Alfonso Amorelli erano infatti volte a rappresentare uomini in atti eroici, per celebrare la fine della Prima Guerra Mondiale, ma soprattutto la Guerra di Etiopia, appena iniziata.
La vera e propria galleria è di forma quadrangolare e presenta un soffitto fatto di travi in metallo protette da una copertura in vetro. Ormai in disuso, venne riutilizzata nuovamente per la prima volta, dopo il completo abbandono degli anni Settanta, nell’estate del 2014, come sede del Progetto Hydra, una manifestazione artistica volta a promuovere il lavoro di giovani talenti del campo dell’arte.

Una delle gallerie commerciali più note d’Italia, e risalente all’incirca allo stesso periodo, è sicuramente la Galleria del Corso che si trova nel centro di Milano.
Opera ancora in uso dai cittadini, questo complesso storico degli anni Venti, realizzato in marmo e metallo, è un progetto dell’architetto Pier Giulio Magistretti. Nonostante le numerose critiche formulate in nome del suo aspetto, considerato tozzo e sgraziato, la galleria divenne subito uno dei punti d’incontro più mondani della Milano del tempo.  Quattro sono gli ingressi, uno dei quali collega corso vittorio Emanuele II a piazza della Scala, dove sorge l’omonimo teatro; questa vicinanza rese il passaggio coperto, facile luogo di incontro e di passaggio di molti musicisti. Oggi è più che altro frequentata dai turisti e dai molti cittadini di passaggio; sotto le sue arcate e i pavimenti in mosaico, si aprono infatti negozi commerciali e locali di servizi di particolare pregio internazionale.

Altrettanto conosciuta è Galleria Mazzini di Genova. Il camminamento, realizzato secondo lo stesso principio architettonico e finalità commerciali, collega il Teatro Carlo Felice a piazza De Ferrari. È stata realizzata alla fine dell’Ottocento, ed è ancora meta dello struscio, pomeridiano e serale dei genovesi. Qui, tra lampadari in bronzo, lucernari in vetro e pavimenti musivi, si incontravano molti intellettuali del tempo. Alcuni degli esercizi commerciali presenti hanno infatti visto passare le personalità più illustri dell’Ottocento: da Pietro Mascagni a Giacomo Puccini, da Salvatore Quasimodo, che a Genova visse per un breve periodo, fino ad Edmondo De Amicis e al poeta genovese Eugenio Montale, che lo stesso Quasimodo conobbe in quel di Firenze. Dal 1926 ospita la Fiera del Libro.

Autore | Enrica Bartalotta