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Palermo – Gloria decadenza, e distruzione Del Castello a Mare di Aldo Di Vita

Il castello e posto nella zona nord-est dell’antico porto della Cala, per secoli e stata una fortezza di controllo, e difesa della città di Palermo. Poi gradualmente fu abbattuto per fare posto al nuovo porto, oggi rimangono alcune strutture, e qualche rudere, e un’infinità di massi sparsi ovunque.
Comincio il mio viaggio nella storia di Palermo e m’incammino verso il castello, è una discreta giornata d’inverno novembrino fa freddo, ma il sole riesce lo stesso a riscaldare a tratti con i suoi raggi tra gli squarci delle nuvole.
La vista di quella parte che oggi rimane del castello mi affascina moltissimo, e con la mia foto camera tra un click e un altro mi portano con i miei pensieri vaganti attraverso i secoli passati, e con la mente immaginando, tanti avvenimenti, e uomini che si sono succeduti nei secoli coinvolti nella gran memoria storica di Palermo.
Osservando la fortezza nel suo insieme, si può notare le sostanziali differenze architettoniche di stile, dovuti alle varie utilità, e adattamenti di coloro che abitarono il castello nei secoli.

Attualmente nell’aria dove ubicato il castello, e occasionalmente utilizzato per dei concerti, che sono spesso causa d’ulteriori danni ai reperti storici, inoltre si nota la presenza di una ristorazione che nel suo insieme può anche starci, ma occorre che questo avvenga nel rispetto del sito storico, con la vigilanza degli addetti ai lavori tale da garantire, la sicurezza della zona circostante.
Il castello a mare per il suo gran valore, andrebbe totalmente ricostruito almeno in parte, data la vasta area che copriva, e che oggi e impossibile recuperare. E quest’e possibile attraverso una ricerca di tutte le piante, e i disegni a disposizione, compreso le descrizioni riportate sui libri, e documenti del tempo.
Per quest’ambito progetto, certamente occorre, che più amministrazioni ne prendano carico, oltre quella comunale, che singolarmente non potrebbe economicamente materialmente, e tecnicamente.
La regione siciliana dovrebbe essere il primo sponsor che attraverso le proprie forze politiche promuova questo gran progetto, con la richiesta di aiuti alla comunità europea, per il recupero del patrimonio storico dell’intera umanità.

Cenni storici:

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Il Castello a Mare, posto a nord-est dell’antico porto della Cala, è stato il più importante e antico baluardo difensivo di Palermo. Anticamente composto da un grande maschio edificato a partire dal X secolo durante la dominazione araba, nel corso del tempo fu ripetutamente restaurato e ampliato per adattarlo ai vari utilizzi che ne fecero i governi cittadini successivi. Già potenziato in età normanna, il castello fu fortificato nel 1496 con la costruzione del corpo d’ingresso con due torrioni affiancati, al centro dei quali era il fornice. Nel XVI sec. il fortilizio divenne il punto di forza della nuova cinta bastionata della città; mentre nel timore di eventuali sommosse cittadine la difesa del Castellammare venne implementata con la costruzione dei bastioni di San Pietro e San Pasquale.

Del complesso facevano parte una serie di edifici, due basse torri esagonali e molte altre strutture e fabbriche di epoca più recente. Nel 1517 assunse per breve tempo la funzione di residenza dei viceré di Sicilia; vi si trovavano le carceri per il ceto nobile e per i rei di delitti contro lo stato. E’ qui che morì l’insigne poeta Antonio Veneziano, nel 1593, per lo scoppio della polveriera. Il castello divenne poi sede del Tribunale dell’Inquisizione. In età borbonica iniziò il suo declino dovuto all’inutilizzo come struttura puramente difensiva. Durante le insurrezione del 1860 fu uno dei punti da cui si bombardò la città. Nello stesso anno iniziò la parziale demolizione del forte, che fu definitivamente smantellato nel 1922 per la costruzione del pontile trapezoidale del porto. Fino a quell’anno la fortezza presentava una cinta muraria quadrangolare bagnata su due lati dal mare e racchiudeva al suo interno un enorme complesso architettonico: i lavori di trasformazione delle attrezzature portuali, il progressivo interramento della Cala e del lungomare privarono la possente costruzione del suo rapporto col mare. Demolito con cariche di dinamite, furono i bombardamenti della Seconda guerra mondiale a decretarne la distruzione. Degli antichi edifici rimangono parte della torre maestra, la torre cilindrica e il corpo d’ingresso.
Si ringrazia l’autore.

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di Aldo Di Vita

Staff Siciliafan