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01La facoltà di Medicina frigge: su 404 studenti che hanno superato i test, più della metà hanno fatto ricorso al Tar per dichiararne l’annullamento. E si preannuncia un boom di iscrizioni.

250 i ricorsi già depositati e se ne attendono altri 260 in attesa di giudizio tra il 6 e il 7 di novembre. Insomma il triplo degli studenti dello scorso anno, quando furono 300 i ragazzi e le ragazze gli annunciati non previsti che si presentarono per le immatricolazioni a Palermo, Catania, Messina, risultato delle contestazioni di un test che non rispetta l’anonimato. E il Ministro già pensa di cancellarlo.

Esami di ammissione che non rispettano la privacy come prescritto, o ‘bonus maturità’ prima concesso poi ritirato, e allo Steri è boom di contestazioni, e dunque di iscritti: inizia la crisi del personale competente e degli studenti, che anche quest’anno si chiedono dove andranno a seguire le lezioni. Si pensa già ad aule del cinema, teatri, tribunali, per non parlare dei docenti e del personale di servizio in più che dovrà essere arruolato per far fronte ad un nuovo flusso di persone.

Un nullità, quella del test di ammissione, che va avanti già da metà settembre, con le prime ammissioni del Tribunale di Palermo. Oggi alcuni studenti sono stati riallocati in altre sedi d’Italia, ma si attende una nuova pioggia di ricorsi.
Le lezioni sono partite soltanto martedì 25 ottobre ma la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Palermo è già ferma: dopo lo stop di lunedì 13, furono 143 i nuovi iscritti, a cui sono state affidate le aule della Scuola Politecnica, un numero ancora esiguo, per il momento; nuovi furono anche i docenti nuovi, reclutati con contratto.

Molti i disagi per le matricole, che hanno dovuto seguire i nuovi corsi di inglese, informatica, chimica e fisica in aule stracolme, piene zeppe di studenti; e proprio lo scorso mese, la commissione competente stava passando al setaccio quei curricula che, avendo accumulato i giusti crediti, potranno passare di diritto al secondo anno e successivi, per fare spazio ai nuovi ragazzi. Una situazione che va a sommarsi alle già importanti difficoltà dell’università italiana.

Sono già molti gli iscritti a Medicina, ma, almeno per il momento, il Paese non è saturo di medici o chirurghi, anzi. Secondo un recente studio di Alma Laurea sono molti di più gli avvocati, gli insegnanti, e anche gli economisti; i medici rimangono saldamente attaccati alla classifica dei professionisti ‘più ricchi’, seguiti a ruota dagli ingegneri, dagli psicologi e dagli insegnanti di Educazione Fisica. Non sappiamo se gioire o se piangere: a quanto pare il mondo accademico è uno dei pochi che ancora in Italia fa boom.

 Autore | Enrica Bartalotta