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Immagini e video pedopornografici che viaggiavano su internet. Un’indagine della polizia postale e delle comunicazioni, coordinata dalla procura di Palermo, ha fatto scattare 8 arresti, 13 denunce e 21 perquisizioni. Tre arresti sono stati eseguiti in provincia di Palermo, uno in provincia di Trapani, uno in provincia di Agrigento, due a Firenze, uno a Milano.

In manette sono finiti un vigile del fuoco 34enne, un 54enne disoccupato, un infermiere di 58 anni, un impiegato comunale 61enne, uno studente 21enne, un docente 60enne addetto a compiti amministrativi, un elettricista di 63 anni e un pensionato di 62. Gli investigatori della polizia, coordinati da Vincenzo Macrì, hanno seguito le loro tracce sul web attraverso un’attività sotto copertura autorizzata dalla procura. In questo modo è stato possibile ricostruire le sessioni di chat e lo scambio di file illeciti. Tutto materiale su cui si è fondata la richiesta di custodia cautelare del sostituto procuratore di Palermo Francesco Dessì e del procuratore aggiunto Salvatore De Luca.
 
"Purtroppo siamo di fronte a un fenomeno parecchio diffuso", spiega la polizia postale. La quantità di materiale sequestrato negli ultimi mesi è ingente: uno degli indagati conservava 10 mila file, sui quali adesso si concentra l’attenzione degli investigatori per provare a individuare le piccole vittime degli abusi ritratti nei video sequestrati.

Questa seconda parte dell’indagine viene svolta dal Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online del servizio polizia postale e delle comunicazioni di Roma, che si avvale di una banca dati specifica, quella dell’"International child sexual exploitation", un database che l’Interpol di Lione implementa con i file che arrivano da tutte le polizie del mondo.