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01Novità dal mondo del lavoro. Impazzano le polemiche sul ‘Job Act’ renziano; intanto i pensionati festeggiano: si potrà smettere di lavorare a 62 anni e senza penalizzazioni.

Chi sono i fortunati che potranno godere della pensione anticipata d’ora in poi? A partire dal gennaio 2015, anche coloro che avranno meno di 62 anni, senza penalizzazioni: un emendamento alla nuova “Legge di Stabilità” che per ora deve ancora superare il vaglio di Montecitorio.

Per andare in pensione anticipata, fino a oggi bisognava aver superato almeno i 41 anni di anzianità (per le donne, un anno esatto in più per gli uomini); l’idea è che questa trovata, introdotta dalla recente riforma Fornero del 2011, rimanga anche nel 2015: in pratica si potrà andare in pensione prima del 62 anni, ma solo a patto che i requisiti minimi stabiliti, vengano raggiunti entro il 2017.

Una vittoria per il deputato del PD Maria Luisa Gnecchi, e per tutti i lavoratori che vorranno andare in pensione anticipata tra il 2015 e il 2017. In pratica, a differenza di quanto stabilito dall’ex ministro Elisa Fornero 3 anni fa, ora chi non avrà ancora compiuto i 62, pur avendo i requisiti minimi richiesti, potrà andare in pensione senza un decurtamento del 6% dello stipendio.

Questo a patto che, come si diceva, i 42 anni e sei mesi di contributi (per gli uomini) e 41 e mezzo per le donne, vengano comunque raggiunti; ma questa volta non è più necessario maturarli al momento della richiesta, basta averli a fine mandato, nel 2017.

Minuscoli saranno invece gli adeguamenti dell’inflazione. Per quanto riguarda i neo-pensionati, si arriverà ad un aumento dello 0,3% appena, un aumento che, in ogni caso, verrà attribuita solo a coloro i quali percepiscano una pensione lorda di 1.500 euro al mese; un adeguamento che si rivela minimo in quanto minima è stata l’inflazione dei primi mesi del 2014, ma che comunque per coloro che ricevano una pensione fino a tre volte il minimo, si mantiene sempre nell’ordine di un’indicizzazione pari al 100%, com’è stato per gli anni 2013, 2012, 2011. Si scende al 90% per chi percepisce fino a 2.000 euro mensili di reddito pensionistico, e al 50% fino a 3.000.

Invariati rimangono per ora i limiti consentiti per ritirarsi dal lavoro; senza considerare i neo-limiti legati alla pensione anticipata, e che finora hanno superato solo il vaglio della Commissione Bilancio della Camera, gli uomini potranno andare in pensione solo dopo aver superato la soglia dei 66 anni; stesso discorso per le impiegate della pubblica amministrazione.
Per tutte le altre donne dipendenti, si parla di 63 anni e nove mesi, che salgono a 64 e 9 nel caso delle lavoratrici del settore autonomo.

Autore | Enrica Bartalotta