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Per rimorso si costuisce, ma è inutile. Beffato un rapinatore siciliano, residente nel Parmense. Ha letto che una persona era finita in carcere per una rapina e, pensando che si trattasse della rapina che aveva commesso lui, si è costituito alla Questura di Parma. In realtà, l'arrestato era accusato di un altro colpo, ma ormai era troppo tardi. Il protagonista è un siciliano di 26 anni, che risiede nel Parmense. Lo scorso 11 settembre aveva messo a segno una rapina con un coltello in una profumeria, portando via 830 euro.

Nei giorni scorsi ha letto che era stato arrestato un uomo per una rapina e, preso dai sensi di colpa, ha deciso di costituirsi. ''Avevo gravi sensi di colpa – ha detto – Dovete liberare la persona che è ingiustamente in carcere''. A conferma di quanto stava affermando ha anche presentato il giubbotto indossato durante il colpo e il coltello. Poi, il colpo di scena: la persona in carcere era accusata di un colpo in un supermercato, non nella profumeria. Il siciliano, però, aveva già confessato (e portato le prove): è stato denunciato per rapina pluriaggravata e porto abusivo di coltello.