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01Il 2 settembre è partita la sesta edizione del festival, curato dallo scenografo e fotografo Enrico Castiglione, e dedicato al compositore Vincenzo Bellini.
Presso il Teatro Antico di Taormina si è esibito il Coro lirico siciliano, presieduto da Alberto Munafò, accompagnato al piano da Francesco Drago e diretto dal maestro Francesco Costa. Il Coro è stato affiancato dalle esibizioni da soprani come Denia Mazzola Gavazzeni e Clara Polito, le quali hanno alternato brani mascagnini a brani belliniani: è stato il turno della Parisina, di Iris, Lodoletta e delle belliniane Zaira e Beatrice di Tenda.

Francesco Drago si è esibito anche come concertista, Fioretta Mari lo ha aiutato, declamando l'Ode a Vincenzo Bellini del poeta Mario Rapisardi ed altre liriche dedicate alla Sicilia. Il concerto si è concluso con la consegna del premio "Sicanorum Cantica", dedicato a coloro i quali abbiano contribuito alla crescita artistica e culturale della Sicilia.

Il Festival Belliniano prosegue con altri appuntamenti. Il 6 settembre, grazie alla collaborazione dell'Opera Nazionale di Ankara, verrà messo in scena Il ratto dal serraglio di Mozart, e il 7 settembre sarà Dario Fo a prendere posto presso il Teatro Antico con “Lu Santo jullare Francesco”, il cui incasso verrà devoluto in beneficienza alla Biblioteca dei Bambini di Messina. Successivamente, l'Opera Nazionale di Ankara ospiterà il Festival presso il teatro romano di Aspendos, in Turchia, per la Tosca di Puccini. Il 9 Settembre alle 21, il teatro Antico di Taormina ospiterà in anteprima nazionale uno spettacolo del “Teatro delle Diversità” dell'Associazione Nèon, che porterà in scena Magnificat, per la regia di Monica Felloni e la direzione artistica di Piero Ristagno. Il festival si conclude nella serata del 10 settembre, con il “Marcello Giordani Gala” e la proclamazione del vincitore del IV Concorso Internazionale di Canto, le cui tappe precedenti si terranno, dall’8 al 10 presso il Grand Hotel Timeo.

Vincenzo Bellini, che era catanese di nascita, dedicò la sua vita all’opera. Ed è proprio nell’Isola che iniziò la prima parte della sua crescita. Tra i suoi maestri, Nicola Antonio Zingarelli, che lo introdusse alla musica classica napoletana e fu lì, al Regio Collegio di Musica, che completò il percorso della sua carriera didattica e perfezionò la sua straordinaria e naturale capacità di inanellare melodie. Morto a Parigi nel 1835, fu sepolto inizialmente al famoso cimitero degli artisti di Père Lachaise, ma la città natale non lo dimenticò mai. Nel 1876 infatti, la salma di Bellini fu trasferita a Catania e più precisamente nel Duomo, dove riposa oggi.

La città è disseminata di monumenti, palazzi storici e piazze che ricordano la sua presenza; se non siete di Catania o non avete mai avuto il tempo di visitarla, prendetevi una giornata per un percorso sulle tracce del Bellini; vale la pena fare un salto presso la sua casa, dove giace una lapide a ricordo, alla tomba, ma anche al teatro Massimo, che ora porta il suo nome ed è situato nella piazza omonima, alla Biblioteca Civica, e al Giardino Bellini, denominato anche Villa Bellini.

 

Autore | Enrica Bartalotta

Credit Immagine • Catania Teatro Bellini – Foto di Mirko Mario Junior Di Maria