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Nausea, mal di testa, rossore della pelle su viso e collo, persino edema della glottide con rischio di soffocamento. Sono questi i sintomi di quello che viene chiamato dagli infermieri del pronto soccorso mal di sushi, il cui nome scientifico è "sindrome sgombroide". Ne può soffrire chi mangia tonno o altro pesce azzurro mal conservato: a Milano è stato registrato un vero e proprio boom dei casi, al punto di portare la notizia alla ribalta della cronaca nazionale. 

Su Repubblica si legge:

E la Ats, l'azienza sanitaria, lancia l'allarme. "Il sempre maggior consumo di pesce, crudo soprattutto, espone a rischi alimentari che un tempo erano marginali. I casi di sindrome sgombroide si moltiplicano, con rischi seri per soggetti particolarmente sensibili", dice Simonetta Fracchia, direttore Igiene alimenti e nutrizione dell'Ats milanese. Una delle strutture complesse che fanno capo al dipartimento Prevenzione guidato dalla dottoressa Susanna Cantoni.

Tuttavia, non bisogna generare inutili allarmismi:

"Non si può parlare di epidemia, ma senz'altro ci sono diversi focolai preoccupanti – dice la dottoressa Fracchia – chi esce a mangiare pesce dovrebbe farlo con la consapevolezza di ciò che rischia. E rivolgersi a ristoranti di cui conosce gli standard di qualità".