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Un appello per Augusta: a lanciarlo è Don Palmiro che riaccende i riflettori sul polo petrolchimico della provincia di Siracusa.  Il religioso lo ha spiegato a Radio Cusano Campus

Qui c'è una situazione di degrado ambientale tra le più gravi in tutta Europa, anche se nessuno ne parla. Abbiamo contato oltre 800 morti di cancro ma nessuno parla perché c'è un ricatto occupazionale per il quale la gente pensa che sia meglio morire di cancro che di fame. Non c'è solo la questione del cancro, poi. Nascono anche bambini malformati, ogni anno, sempre più spesso. Io mi sono accorto di questo dramma celebrando i funerali. Le cause di morte sono sempre le stesse: 2 su 3 muoiono di cancro.

Siamo sottomessi a questa forma di ricatto, ma è inaccettabile morire per dover lavorare. Ho scritto una lettera al ministro Lorenzin e al Presidente della Repubblica. Devono venire ad Augusta a rendersi conto di che tipo di realtà esiste qui. Se il problema sanitario di Augusta non viene risolto, noi siamo destinati a morire tutti. Venga qui a vivere per un mese il ministro Lorenzin, venga a vedere in che condizioni siamo, in che tipo di inquinamento viviamo, qui nel cuore dell'aria industriale.

Quelle di Don Palmiro sono parole forti, che riportano l'attenzione su un argomento molto delicato:

"I morti per inquinamento sono molti più di quelli della mafia. Il polo petrolchimico rappresenta uno dei più gravi attentati della storia, qui ad Augusta. I morti causati dall'inquinamento sono incredibilmente di più rispetto a quelli della mafia. L'inquinamento uccide più della mafia, qui ogni famiglia piange almeno uno o due morti per colpa delle industrie petrolchimiche". 

"Qualche tempo fa la Curia ha chiesto addirittura le mie dimissioni, ora per fortuna le cose pare siano rientrate. Io qui do fastidio a molti, gli interessi toccati sono forti, nel polo petrolchimico stanno catechizzando gli operai dicendogli che c'è un prete ambientalista che vuole fargli perdere il lavoro, ma non è così".