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01Un’ondata di cambiamenti sta per investire la rete ospedaliera siciliana: accorpamenti, nuovi posti letto e posti di lavoro; si attende il sì della Commissione Salute.

Un nuovo piano per la rete ospedaliera dell’Isola, un documento complesso che rifà il volto alla rete sanitaria regionale; le strutture hanno tempo di adeguarsi fino al 31 dicembre 2016.
Sono attesi 1.400 posti letto, di cui 386 finiranno sotto le competenze dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo, seguita da quella di Trapani, con 260 nuovi posti in più, tutti allocati nel settore pubblico. Scendono invece di 41 le unità poste sotto il controllo della ASP di Messina.
Molte saranno poi le unità destinate ai lungodegenti, sia per i tagli applicati ai posti destinati agli acuti, sia per la riconversione di questi; una manovra che interesserà tutte le aree della regione, eccetto Palermo e Siracusa.

Ma la nuova rete ospedaliera siciliana prevede anche l’accorpamento di diversi presidi e istituti, come già previsto dal Ministero per le altre regioni d’Italia; nella nuova forma degli “Ospedali riuniti”, finiranno infatti gli ospedali di Sciacca e Ribera, e quelli di Canicattì e Licata, della provincia di Agrigento. 6 saranno gli ospedali che verranno accorpati in provincia di Caltanissetta e 7 quelli interessati nella provincia di Catania. Stesso discorso a Enna, dove le strutture saranno 4 e porteranno la dicitura di “Ospedali riuniti di Nicosia-Leonforte” e “Enna-Piazza Armerina”. In provincia di Messina, resteranno indipendenti solo i presìdi di Patti e Taormina, mentre il provincia di Palermo: l’ospedale Civico, Villa Sofia-Cervello e il Policlinico. Nell’area di Ragusa ci saranno solo due nuove aziende ospedaliere, che andranno ad aggiungersi all’unico ospedale rimasto indipendente, quello del capoluogo; nel siracusano rimarranno invece autonome le strutture sanitarie di Lentini, Augusta e Siracusa. A Trapani, verranno invece accorpati sia i poli della città-capoluogo che quelli di Alcamo e Pantelleria, oltre agli ospedali di Marsala, Salemi, e le aziende ospedaliere di Mazara del Vallo e Castelvetrano.

Ma le novità non finiscono qui: oltre agli accorpamenti, la Regione praticherà anche dei tagli alle unità complesse; meno primari dunque e meno posti di assistente, nei 33 reparti di Cardiologia e nei 51 di Chirurgia Generale, dei presidi isolani. Seguono Medicina generale, Ortopedia e traumatologia, Terapia intensiva, Nefrologia, Oncologia, Ostetricia e ginecologia. E non verranno neanche risparmiate le unità complesse di Allergologia, Recupero e riabilitazione funzionale e Radiologia, che potranno persino crescere, se si atterranno ad un taglio di almeno 500 posti di lavoro.
Una grossa sforbiciata che però verrà compensata da un nuovo piano di concorsi, che potranno essere banditi dalle aziende entro la fine dell’anno. Il piano, deliberato dalla Giunta, attente il sì della Commissione Salute dell’ARS, e quindi la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Autore | Enrica Bartalotta