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01Si chiama Work Wide Women e parafrasando l’acronimo ‘www’ che identifica il web, si propone di diventare la piattaforma social per le donne del futuro; in pratica una community che aiuta le donne a (ri)entrare nel mondo del lavoro.

A dispetto del nome internazionale, “Work Wide Women” è un’idea tutta italiana; la sua fondatrice, Linda Serra, bolognese, donna, ha generato la prima piattaforma di social learning destinata a formare le donne sulle nuove professioni dell’Era Digitale, per aiutarle ad entrare o rientrare nel mondo del lavoro; un mondo che, per altro, è quasi presidio esclusivo dell’uomo.

Un progetto ambizioso, nato nel 2013, che vuole mettere a disposizione delle donne un luogo in cui incontrarsi, conoscere e affrontare tutte le problematiche legate all’inserimento o al reinserimento nel mercato del lavoro. Ma non è un forum, è molto di più, è un luogo di formazione, in cui le donne disoccupate, esodate, studentesse, possono apprendere una nuova professione, oppure crearne una nuova, in concerto con gli esponenti del mondo internet e aziendale.

Sono ormai 500 le utenti iscritte alla community digitale di Work Wide Women, a fronte di 12 milioni di persone di sesso femminile disoccupate oggi in Italia. Ben il 57% di loro sta cercando lavoro da oltre un anno, ed è anche a loro che la piattaforma si rivolge: «mantenendo prezzi accessibili, e orari che si adattino a ogni stile di vita», dichiara Linda Serra.

L’azienda è in fase di start-up, il che significa che sta iniziando ora la sua attività.
Oltre a Linda, sono 4 i soci di Work Wide Women: 3 sono donne, età media 37 anni. Il progetto ha ricevuto il plauso di Smau, la nota fiera milanese nel settore del digitale, è stato selezionato da Working Capital e scelto da Emilia Romagna StartUp quale finalista del premio Gemma, lo speciale riconoscimento per le start-up femminili.

L’idea è arrivata a Linda durante un viaggio negli Stati Uniti, dove ha scoperto che sono molti i progetti di alfabetizzazione legati e dedicati proprio all’universo femminile.
Sono 7 i corsi pensati per le proprie iscritte, dal costo modico di 30 euro l’uno; ma molte le sorprese in arrivo e le novità già in campo, pronte a maturare. Come ad esempio i progetti di collaborazione avviati con alcune delle aziende in campo information e technology più conosciute in Italia e nel mondo; un esempio? Google e Telecom.

Work Wide Women spera di poter stringere ulteriori partnership imprenditoriali che, portando all’attivazione di iniziative di promozione e soprattutto sponsorizzazione, possano permettere una formazione superiore ed alternativa ancor più economica, veramente accessibile a tutti.

Al momento, è possibile ottenere la propria specializzazione attraverso due forme di e-learning: quella tradizionale, vera e propria, fondata su lezioni didattiche online, materiali audio-video e documentazioni cartacee, per cui al termine di ogni lezione verrà effettuato un quiz di idoneità per poter passare all’argomento successivo, e una volta completato il corso verrà rilasciato un attestato di frequentazione.
La seconda modalità, più moderna e flessibile, è quella del webinar, ovvero lezioni frontali via webcam tenute da un esperto della comunicazione e del mondo digitale.

Obiettivo finale di Work Wide Women è diventare un punto di riferimento per le aziende nella ricerca di personale; così da abbattere i numeri della disoccupazione femminile e creare un luogo di incontro per dipendenti e imprese, che faciliti la ricerca di quelle professioni, oggi particolarmente richieste ma difficilmente accessibili.

Autore | Enrica Bartalotta