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Dalle carte depositate dalla Procura di Ragusa è emerso un episodio che lega Piera Maggio, mamma della piccola Denise Pipitone, scomparsa a Mazara del Vallo nel 2004, e Veronica Panarello, mamma di Loris Stival, accusata dell'omicidio del figlio. All'età di 15 anni, infatti, Veronica Panarello allertò "le forze dell'ordine dell'intera nazione ed in particolare delle province di Ragusa e Trapani, asserendo di aver visto, in circostanze che ebbe a descrivere dettagliatamente, talvolta con estrema lucidità e precisione, talvolta con altrettanta approssimazione, la presenza della piccola Denise Pipitone".

Circa 11 anni fa, la Panarello, nonostante avesse descritto dettagliatamente alcuni particolari riguardanti le modalità di avvistamento, la descrizione della bambina e i presunti rapitori, "mostrò eloquenti perplessità lassove di trattò di fortnire gli elementi essenziali per l'identificazione degli aguzzini". In una intercettazione che risale al 2014, Antonella Panarello – sorella di Veronica – chiama la madre Carmela chiedendole se ricordasse di quella volta in cui "Veronica ha inventato di aver visto Denise Pipitone".

Nei giorni successivi al sequestro di Denise – racconta Piera Maggio su Facebook – vivevo giorni concitati, pieni di disperazione dove non vivevo né la notte né il giorno, ogni singola telefonata era la mia forte speraznza che era quella giusta, attendevo la segnalazione perfetta, che mi facesse riabbracciare la mia piccola, erano giorni frenetici. Tra le centinaia di telefonate sulla mia utenza telefonica, ne ricevetti una in particolare che mi fece sperare tantissimo, dall'altro capo del telefono c'era una giovane Veronica Panarello.

Mi raccontò di aver visto Denise Pipitone, di averla riconosciuta e toccata, si trovava in compagnia di due uomini su una macchina, la bambina piangeva disperata e chiedeva della sua mamma, aggiungendo particolari minuziosi che non sto a dire, ma che mi hanno portato in quei momenti a pensare che fosse veramente mia figlia, tanto che quella telefonata a distanza di tempo era nel mio pensiero, PECCATO CHE TUTTO QUESTO SI TRATTASSE SOLO DI UNA STORIA INVENTATA. Gli inquirenti all'epoca fecero le verifiche del caso ascoltando la Veronica Panarello, IL TUTTO SI RIVELO' UNA BUFALA, ARCHITETTATA DALLA STESSA PANARELLO, CHISSA' A QUALE SCOPO.

Su quello che mi riguarda personalmente mi sento di esprimermi anche duramente perchè questo suo gesto mi ha fatto tanto male. Se una persona si comporta in questo modo, creando allarmismo e false speranze in un modo tanto crudele giocando con i sentimenti di una madre sofferente, penso proprio che non sia un agire dettato da persona normale, probabilmente aveva bisogno di aiuto già allora.

Intervistata da Fanpage, Piera Maggio ha aggiunto: "Dopo la segnalazione di Veronica Panarello è partita la macchina investigativa. Sono andati anche al suo paese per raccogliere tutti i dettagli possibili. Su alcune cose era superficiale. La Panarello, inoltre, era convinta, notava la mia disperazione, il mio dolore e le mie tante domande. Questa è una cosa che mi ha fatto tanto male, è stato un duro colpo per me".