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"Considero incredibile la notizia: da 24 anni mi impegno per portare ai ragazzi di tutta Italia i valori di legalità e giustizia per i quali mio fratello ha affrontato l'estremo sacrificio ed è indegna questa presenza in una emittente che dovrebbe fare servizio". A dire queste parole è stata Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni, ucciso da Cosa Nostra insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta nella strage di Capaci, dopo aver appreso che il figlio di Totò Riina avrebbe presentato il proprio libro alla trasmissione "Porta a Porta".

Bruno Vespa ha intervistato Salvo Riina a Padova: come annuncia la scaletta del programma, Riina Jr, ricorda i sedici anni accanto al padre latitante, l'immagine di Totò Riina dinanzi al televisore che trasmetteva le stragi di Capaci e via D'Amelio, i silenzi in una famiglia che sapeva e non parlava. Nessuna presa di distanza dai delitti del padre, nonostante i ripetuti inviti del giornalista. A commentare l'intervista in studio, Antonio Emanuele Schifani, figlio di uno degli agenti della scorta di Falcone, Giuseppe Enrico Di Trapani del Comitato 'Addiopizzo', Luigi Li Gotti, difensore di Buscetta e di Brusca e il giornalista Felice Cavallaro. 

Tante le polemiche per l'ospite della trasmissione di Bruno Vespa: Maria Falcone si è detta  "costernata della decisione di far partecipare per la presentazione del proprio libro alla puntata di Porta a porta il figlio di Totò Riina, carnefice di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, e centinaia di altri servitori dello Stato, e anch'egli condannato per associazione mafiosa".