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«Non torno più a scuola. Non ci sono le condizioni». Sono state queste le parole di Giuseppe Busà, il professore di educazione fisica della scuola media di Avola pestato dai genitori di un alunno. I due gli hanno rotto una costola. Anche la madre del ragazzo, L. S., è intervenuta sulla vicenda: «Mi scuso per il gesto, ma il professore ha tirato un libro a mio figlio. Poteva fargli una nota».

La dirigente scolastica Lina Alaimo si è naturalmente schierata dalla parte del prof: «Noi stiamo con il docente. Il consiglio d’istituto – dice ancora la preside – deciderà cosa fare. Noi diamo tutta la nostra solidarietà al collega».

La Sicilia ricostruisce la vicenda:

Secondo quanto è stato ricostruito tutto è nato in classe in pochi secondi: l’alunno ha aperto la finestra e il professore gli ha intimato di chiudere subito «altrimenti ti lancio un libro». A quel punto il ragazzo avrebbe lanciato la sfida: «Vediamo come lanci il libro?». E a quel punto il prof lo ha lanciato per davvero anche se pare che il libro non abbia colpito il ragazzo. A quel punto il ragazzino di 12 anni ha chiamato la madre al telefono e si precipita a scuola e anziché protestare con la dirigente scolastica va a “caccia” del professore. Lo affronta e lo schiaffeggia. Il marito, presente, in un primo momento non interviene, ma poi decide di dare manforte alla moglie e finisce che al prof romperanno una costola, oltre che procurargli escoriazioni al volto e al torace. Prognosi 10 giorni.

«Sono – dice Busà – un uomo privo di forze, sono cardiopatico, ho una coronaria chiusa. Ho dato tanto nella mia vita. Non ho nessuna intenzione di ritornare a scuola. Non ci sono più le condizioni. Io il libro l’ho preso e l’ho tirato sul banco. Nella maniera più assoluta, non addosso. Dalla cattedra, al secondo banco. Ho detto a mia moglie – dice il professore – che sia io, sia il ragazzino, siamo vittime di un sistema, intendo sociale, che non va più bene». La madre ieri ha accompagnato regolarmente il figlio a scuola: «Io posso – dice  – anche perdonare il professore ma lui deve scusarsi con mio figlio e io mi scuserò con lui».