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“Prospettiva Ballarò”, il docufilm porta Palermo e i suoi murales su Netflix

A partire dal 22 ottobre sarà disponibile su Netflix “Prospettiva Ballarò”, il documentario dei registi Salvo Cuccia e Antonio Bellia, girato a Palermo durante la realizzazione delle opere di Igor Scalisi Palminteri, Andrea Buglisi, Alessandro Bazan, Fulvio Di Piazza e Crazyone su palazzi e muri.

Su Netflix “Prospettiva Ballarò”

Nel mese di luglio del 2018 i registi portarono una troupe nel quartiere dell’Albergheria, durante la settimana di realizzazione di “Cartoline da Ballarò”, un progetto di riqualificazione urbana, nato da un’idea di Igor Scalisi Palminteri e Andrea Buglisi e prodotto da Elenk’art.

Furono coinvolti cinque artisti della scena pittorica palermitana: Alessandro Bazan, Andrea Buglisi, Angelo Crazyone, Fulvio Di Piazza e Igor Scalisi Palminteri. Ognuno di essi realizzò, su altrettanti grandi muri dislocati nello storico quartiere di Palermo, un murale.

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È nato così “Prospettiva Ballarò” che, dal 22 ottobre, arriva in streaming su Netflix: attraverso la grande piattaforma, sarà disponibile in 30 Paesi e 18 lingue.

Non abbiamo modificato nulla, neppure la luce, Ballarò appare così com’è, vera, amara e dolce allo stesso tempo. È un instant movie girato nell’arco di quattro giorni, per cui abbiamo ripreso tutto quello che c’è passato davanti agli occhi. Abbiamo dovuto conquistare la fiducia della gente, perché in fin dei conti siamo entrati nelle loro case”, racconta Salvo Cuccia.

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Il docufilm mostra Ballarò e il suo universo caotico e affascinante, carico di contraddizioni. Ci sono Igor Scalisi Palminteri, Andrea Buglisi, Fulvio Di Piazza, Alessandro Bazan e Crazyone che dipingono rispettivamente, in cinque posti fatiscenti del quartiere, “Viva Santa Rosalia”, “Fides”, “Turbo Ballarò”, “Faces are places” e “Franco Franchi“.

Il tutto sotto gli occhi dei passanti e delle persone che vivono all’interno del quartiere. Quattro giorni di riprese, un lavoro spontaneo, volutamente non troppo elaborato, ha spiegato Bellia, con tutti i suoi difetti ma anche tutti i pregi che possono scaturire da questo tipo di progetto.

Foto: Luisa Cassarà.

Redazione