Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Il questore di Palermo Guido Longo ha vietato i funerali pubblici per Bernardo Provenzano, morto ieri a 83 anni. La decisione è stata presa per motivi di ordine pubblico, come già avvenuto in passato per altri casi analoghi. I familiari del boss potranno accompagnare in forma privata la salma del congiunto nel cimitero di Corleone, ma senza che si svolga la cerimonia funebre in chiesa.

Il questore ha deciso così, ovviamente, "per motivi di ordine pubblico: è un divieto legato alla 'pubblicizzazione' dell'evento, non certo al sacramento. Vietare le esequie in chiesa e il corteo funebre è appunto legato al carattere pubblico della cerimonia, ma nessuno si sogna di impedire un momento di preghiera privato nel cimitero ai familiari". I familiari del boss hanno chiesto e ottenuto l'autorizzazione alla restituzione della salma e alla cremazione che avverrà a Milano.

Intanto monsignor Pennisi, arcivescovo di Monreale, ha detto che "il cappellano del cimitero di Corleone o un altro sacerdote benedirà il feretro e ci sarà un momento di preghiera. Una preghiera non si può negare a nessuno. Provenzano ha subito la giustizia umana. Non so se in punto di morte o se prima, durante la detenzione, si sia confessato o si sia pentito davanti a Dio. In punto di morte tutti i peccati possono essere perdonati dal confessore. Nell'anno della misericordia tutti i sacerdoti possono assolvere dalla scomunica che non è una condanna all'inferno, ma una censura ecclesiastica: un modo per dire 'stai attento'".