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Castelbuono è una ridente cittadina situata a nord della Sicilia, ad un’altezza sul livello del mare di 423 mt. Nonostante la bassa quota, in questo breve fine settimana di metà gennaio il vento gelido di maestrale ha sferzato come una frusta le parti rimaste scoperte dei nostri visi. Sicuramente però il gelo è stato compensato dal calore della gente castelbuonese.

Il comune della città Metropolitana di Palermo, abitato da poco meno di novemila anime, è incastonato delicatamente sulle pendici del colle Milocca. Dalle sue piazze e stradine si scorge maestoso il massiccio delle Madonie, che da ponente sembra proteggerlo come delle solide mura naturali imbiancate e nebbiose.  I centri più vicini sono Pollina, San Mauro e Geraci Sicula, situata a più di mille metri di altezza e nella cui valle sgorga la nota Acqua Geraci.

 Le stradine pulite del centro castelbuonese sono caratterizzate da una serie di negozi, pasticcerie e botteghe poste ai loro lati. Le pasticcerie sono, se si può così dire, “musica” per gli occhi ma soprattutto per la gola; e poi fanno bella mostra i biscotti allo zenzero, all’asfodelo (da cui le api fanno anche il miele) e alla manna estratta dai frassini del luogo.

Attenzione però! Non esagerate con la manna, dato che è un potente lassativo naturale e i cui effetti collaterali sono facilmente intuibili. Poi tortine ai vari gusti e quant’altro facevano bella mostra sul tavolo, vera delizia per almeno tre sensi: gusto, olfatto e vista. Una particolare pasticceria, con annesso bar, è quella dove si fanno i noti Panettoni Fiasconaro.

Il barista ci raccontava che i proprietari sono i tre fratelli Fiasconaro che, ognuno col proprio ruolo, dirigono questa produzione del Panettone artigianale. Durante l’appena scorso Natale, ne hanno esportato un intero container negli USA. Ce ne hanno fatto degustare una deliziosa fetta.

Nelle botteghe si possono degustare e ovviamente comprare le Provole delle Madonie o caciocavallo, il salame Pappone o “buffa” tipico del luogo, originariamente insaccato nella vescica del maiale, e miele Bergi di vario gusto. Anche il cibo è buono, e nei vari Ristoranti-Pizzerie e Agriturismi sparsi per Castelbuono e contrade nei dintorni, si può mangiare bene, con prezzi ragionevoli e con un servizio efficiente e cortese.

 Passeggiando per il centro storico con mia moglie, in piazza Margherita ci ha incuriosito già da lontano un piccolo e spartano locale da cui proveniva una musica allegra. Ci avviciniamo e notiamo che dentro quel locale minuscolo c’è una quindicina di vecchietti seduti ai due lati, e in fondo un’orchestrina.

Appena ci vedono dalla vetrata ci fanno cenno di entrare. Ci apre la porticina vetrata uno di loro ed entriamo dal freddo esterno, al tepore della piccola stanza e al calore di questi allegri e ospitali vecchietti di varia età e comunque non tutti definibili vecchi, semmai anziani.

Ci fanno sedere quasi a forza e ascoltiamo un paio di brani. L’orchestrina è composta da tre musicisti: uno suona la fisarmonica, l’altro il tamburello e il terzo la chitarra elettrica. I primi due sono più giovani, ma il chitarrista, ci dicono i vicini di sedia, ha novant’anni. “Non li dimostra!”, esclamiamo increduli.

“E sapeste come cammina svelto! La musica ringiovanisce!”. Non potevamo che essere d’accordo. Platone disse che, come la ginnastica rinvigorisce il corpo, la musica arricchisce l’anima. Dopo un po’ ci alziamo, mia moglie chiese loro se poteva scattare delle foto. Permesso subito accordato. Salutiamo tutti con una stretta di mano calorosa e usciamo commentando la simpatia e ospitalità spontanea dei vecchietti. Il loro è un circolo musicale, come testimonia la targa di legno affissa sul muro esterno: “Circolo Amici della Musica”.

 Una visita obbligata è il Castello medievale dei Ventimiglia, la cui grande facciata è composta da una commistione di stili quale l’arabo, il normanno e lo svevo.  Sede del Museo Civico, il Castello ebbe numerosi rifacimenti, tra cui l’ultimo restauro conservativo del 1997. Da vedere anche la Fontana della Venere Ciprea o dei Quattro Cannoli, giacché l’acqua sgorga da quattro grosse canne di rame, e il Museo del Rinascimento inaugurato poco più di due anni fa.

 Insomma, vale proprio la pena trascorre uno o più fine settimana a Castelbuono.

 

Angelo Lo Verme

 

Foto di Castelbuono (PA) di Gino Di Leo