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Dice di chiamarsi Alessandra P., di vivere a Partinico e di lavorare in un supermercato; invia richieste d'amicizia a persone di sesso maschile ed è proprio quando la richiesta viene accettata che ha inizio la truffa. Le modalità sono sempre le stesse: la sconosciuta invia la richiesta, si comincia a chiacchierare in chat (su Facebook, ma anche su Badoo e altri siti che permettono di parlare via chat), poi arriva la richiesta di un contatto Skype, dove la conversazione si fa piccante e dalle sole parole si passa alle immagini, con una videochat.

Ricatti hot su Facebook, la dinamica è sempre la stessa

Il malcapitato di turno vede, senza saperlo, un video, che ritrae una ragazza provocante e mezza nuda, mentre qualcuno continua a scrivergli messaggi, che chiedono di mostrare le parti intime. Dall'altra parte dello schermo non c'è alcuna ragazza, ma qualcuno che sta registrando tutto (le videochat consentono di farlo con facilità) e, una volta ottenute le immagini compromettenti, carica un video su YouTube.

La vittima riceve il link del filmato e la minaccia di condivisione con tutti i contatti (presi dagli amici di Facebook o ai quali si risale dall'indirizzo email fornito su Skype), se in cambio non si paga una somma (dai 100 ai 1.000 euro), spesso su un conto Western Union. In molti hanno già pagato, anche perché il video viene caricato con nome e cognome della vittima del raggiro, ma questo non assicura che effettivamente il ricatto non venga ripetuto. La soluzione è all'origine di tutto: diffidare di approcci di questo tipo ed essere più accorti nelle 'amicizie' virtuali e nelle persone con cui si conversa. Pare che in molti siano già caduti nella trappola, soprattutto a Partinico.