Disavventura burocratica per Salvatore Aranzulla, uno dei blogger e divulgatori informatici più famosi d’Italia, che ha origini siciliane. Lo ha raccontato in prima persona, spiegando attraverso i social di aver avuto un problema con la sua carta d’identità, strappata da sua figlia.
“Sono a Milano, dove ho il domicilio per motivi di lavoro e salute (soffro di colite ulcerosa). Mia figlia, in un momento di rabbia, mi ha strappato la carta d’identità e gli altri documenti li ho in Sicilia”, ha esordito Aranzulla, originario della provincia di Catania.
“Sul sito del ministero dell’Interno e al call center del Comune di Milano mi confermano che posso rifare la carta d’identità qui. E invece? All’anagrafe di Piazzale Accursio mi negano questa possibilità“, ha continuato il blogger, raccontando che, negli uffici del Municipio 8, “la responsabile dell’ufficio Anagrafe mi dice addirittura di tornare in Sicilia per rifarla“. Da qui la domanda di Salvatore Aranzulla ai suoi quasi 800mila follower: “Con quali documenti dovrei prendere un aereo o un treno per rientrare? Come ne esco?”.
La replica del Comune di Milano
Sulle pagine di Repubblica è riportata la versione del Comune di Milano, che tuttavia non coincide del tutto con quella del blogger. Secondo quanto raccontano da Palazzo Marino, Aranzulla “ha dichiarato di dover partire a fine mese per un viaggio e di avere quindi bisogno del documento di identità. L’ufficio anagrafe ha così trattato il suo caso seguendo la policy per casi simili: Palazzo Marino emette infatti 200mila carte di identità all’anno, ed essendo Milano una città con molti abitanti non residenti esistono dei paletti per non sovraccaricare gli uffici”.
Sul sito del Comune si legge che chi vive a Milano ma non è residente in Lombardia “può rinnovare la carta d’identità a Milano solo in assenza di altro documento di riconoscimento utile in relazione all’urgenza dichiarata e in caso di gravi e documentati motivi che impediscano di recarsi nel Comune di residenza”.
Dal Comune fanno sapere che ad Aranzulla è stato fatto notare che, se era impossibile tornare in Sicilia per rifare la carta d’identità o recuperare il passaporto, poteva presentarsi all’anagrafe due settimane prima della partenza del viaggio. A quel punto, mostrando il biglietto, il suo caso sarebbe stato riconosciuto come urgente, quindi la sua carta d’identità poteva essere emessa.
Nonostante questa risposta, però, il blogger si è lamentato via mail con il Comune, segnalando anche la vicenda sui social. Alla fine una soluzione si è trovata: “Tutto è bene quel che finisce bene. Domani dovrebbero farmi la carta di identità. Incrociamo le dita!”, ha scritto Aranzulla su Facebook. Il Comune ha precisato che non si è trattato di un trattamento di favore, legato al grande seguito di Aranzulla sui social. Si è semplicemente trovato un posto libero tra gli appuntamenti in anagrafe.