Oggi visitiamo un piccolo borgo dall’anima antica che incanta con i suoi panorami, la sua spiritualità e la sua fama internazionale: benvenuti a Savoca, il paese delle sette facce in provincia di Messina.
Patrimonio di storia e cultura
Quando si pensa alla Sicilia, vengono in mente immediatamente le sue spiagge dorate, il sole eterno, le acque cristalline. Ma questa terra antica è anche molto di più. È un crocevia di civiltà millenarie: greci, arabi, normanni e spagnoli hanno lasciato segni profondi nell’architettura, nella gastronomia, nelle tradizioni. Un patrimonio che pulsa nelle strade e nei vicoli dei borghi che punteggiano l’isola, non solo sulla costa ma anche nell’entroterra.
Savoca, in provincia di Messina, è uno di questi. A 330 metri sul livello del mare, arroccata su un colle che domina la costa ionica, questa località sorprende con la sua ricchezza storica, paesaggistica e spirituale.
Convento delle mummie
Tra le peculiarità che rendono Savoca un borgo unico in Sicilia c’è la presenza di ben 17 mummie, conservate all’interno della cripta del convento dei Cappuccini. Un elemento che da solo basterebbe a stuzzicare la curiosità dei visitatori, e che è stato oggetto di studio da parte di un team internazionale per comprendere le tecniche di mummificazione utilizzate.
Il convento ha una storia antica: fu fondato nel 1574 da don Giovanni Coglituri, accanto alla Chiesa della Madonna di Loreto. Inizialmente situato in una zona più isolata per garantire pace ai frati, fu ricostruito all’inizio del Seicento a causa delle frane che minacciavano la struttura originale. Oggi sorge in una posizione sicura ed è perfettamente conservato.
Composto da due piani, ospita una biblioteca, un refettorio e una cucina. Accanto, un orto che nel 1990 è stato parzialmente espropriato per la realizzazione di un parco comunale. Il convento è gestito da una associazione religiosa e offre ospitalità a gruppi di villeggianti, trasformandosi in un luogo di meditazione e scoperta.
Savoca paese delle sette facce
Savoca è chiamata anche “il paese delle sette facce“. L’espressione fu coniata dal grande scrittore e giornalista Leonardo Sciascia, che il 12 maggio 1962, in un articolo pubblicato su “Il Giorno”, descrisse così l’incanto del borgo: “Ovunque si giri lo sguardo, il paesaggio regala sette scorci diversi e altrettanto meravigliosi“. Un’osservazione divenuta celebre, tanto da essere ormai parte integrante dell’identità del luogo.
Il nome Savoca deriva probabilmente da “sambuco”, pianta che cresce rigogliosa nei dintorni e che contribuisce a rendere il paesaggio ancor più suggestivo. Le abitazioni, spesso separate da profondi strapiombi e inserite tra rocce e natura selvaggia, fanno di questo borgo uno dei più affascinanti della regione, tanto da essere incluso nel circuito dei borghi più belli d’Italia.
Il cinema ha reso Savoca leggendaria
Savoca non è soltanto arte, religione e panorami. È anche cinema e leggenda. Proprio qui, nel 1972, il regista Francis Ford Coppola scelse di girare alcune scene del celebre film “Il Padrino”, trasformando il borgo in un set cinematografico a cielo aperto. Il Bar Vitelli, oggi meta irrinunciabile per cinefili e curiosi, conserva intatto il fascino di allora e continua ad attrarre visitatori da tutto il mondo.
Il legame con il film ha aggiunto un’aura di mito al borgo, rendendolo ancora più popolare senza intaccarne l’autenticità. Savoca ha saputo conservare la sua identità profonda, integrando la notorietà hollywoodiana nella propria narrazione storica.
Tra bellezza e memoria
Savoca rappresenta una sintesi perfetta della Sicilia più autentica. Un luogo dove storia, fede, natura e cultura si intrecciano con armonia. Passeggiare tra le sue vie significa immergersi in secoli di tradizione, respirare il profumo delle erbe selvatiche, ascoltare il silenzio dei conventi, scoprire l’eco del grande cinema. Per chi desidera scoprire una Sicilia lontana dai percorsi turistici più battuti, Savoca è una tappa imperdibile. Foto: Depositphotos.com.