Agrigento

Sciacca, Museo del Mare intitolato a Sebastiano Tusa

Domani mattina, sabato 19 marzo, alle 11, nel cortile interno del palazzo Fazello di Sciacca, nell’Agrigentino, la cerimonia di intitolazione del locale “Museo del Mare e delle Attività Marinare” agli archeologi Vincenzo e Sebastiano Tusa.

All’interno della cerimonia ci sarà anche la scopertura di un pannello in ceramica policroma che li ritrae. Alla manifestazione prenderanno parte il sindaco di Sciacca Francesca Valenti, l’assessore regionale ai Beni Culturali Alberto Samonà (successore di Tusa dopo la morte), l’attuale Soprintendente del Mare Ferdinando Maurici, la ex soprintendente del Mare Valeria Patrizia Li Vigni (vedova di Sebastiano Tusa), il Soprintendente ai Beni culturali di Agrigento Michele Benfari, il responsabile della “Fondazione Sebastiano Tusa” Franco Andaloro e il vice direttore nazionale dei Gruppi Archeologici d’Italia Alberto Scuderi.

L’iniziativa è promossa dal comune di Sciacca, dalla Regione Siciliana e dall’associazione “Amici del Museo del Mare” di Sciacca. Saranno presenti anche la sorella di Sebastiano Tusa, Lidia, e il figlio dello studioso Andrea.

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“Una intitolazione doverosa – ha affermato il sindaco Francesca Valenti – soprattutto rispetto alla necessaria coltivazione della memoria cittadina nei confronti del professor Sebastiano Tusa”.

Tusa, assessore regionale ai Beni Culturali morto tragicamente il 10 marzo di 3 anni fa all’età di 66 anni in un incidente aereo in Etiopia, ha contribuito allo studio e alla classificazione storica di alcuni reperti rinvenuti e recuperati nei fondali di Sciacca, resti di una nave da guerra francese naufragata nel XVI secolo.

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Prima della morte Sebastiano Tusa stava lavorando nel concretizzare, 25 anni dopo la legge approvata all’Ars che lo istituiva, il “Museo regionale di Sciacca”. “Il nome di Sebastiano Tusa – ha detto il Soprintendente ai Beni culturali di Agrigento Michele Benfari – è legato alla valorizzazione della cultura saccense, per quello che ha fatto e per quello che avrebbe ancora potuto fare”.

Redazione