Nel corso degli anni, come tutti i pianeti del sistema solare, Marte alterna periodi di scarsa visibilità a periodi dove l’osservazione telescopica permette la visione di molti dettagli superficiali. Periodi nei quali il pianeta si presenta in opposizione, ossia una posizione opposta a quella del Sole rispetto alla nostra visuale. Con una distanza di 92 milioni di chilometri, quello del 2014 rappresenta il massimo avvicinamento dopo l’opposizione del 28 Dicembre 2007, quando la Terra e Marte erano distanti soltanto 0.6 Unità Astronomiche. Marte in questo periodo è molto luminoso nel cielo notturno, riconoscibile come una “stella” di colorazione rossastra e con uno scintillio più stabile rispetto alle stelle circostanti. E’ visibile per tutta la notte, e sarà vicino alla Luna nella serata tra il 14 e il 15 Aprile, quando sulla Terra (non visibile dall’Italia) si verificherà un’eclissi totale. Dalla nostra penisola, nonostante l’assenza dell’eclissi, osservare Marte e la Luna rappresenterà uno spettacolo suggestivo, capace di incantare anche gli osservatori più occasionali. Ad una visione con un binocolo, tuttavia, il pianeta potrebbe deludere l’osservatore occasionale, che dovrà accontentarsi di sapere cosa si sta osservando. In un medio telescopio commerciale, il pianeta mostrerà i dettagli della sua superficie, comprese le calotte polari, l’orografia del suo tormentato territorio e nei telescopi più grandi, persino le nubi orografiche presenti nei pressi dei giganteschi vulcani marziani. Periodicamente, poi, non è impossibile imbattersi nelle tempeste di polvere che possono coprire l’intero globo, cancellando, tuttavia, tutti i dettagli superficiali.
Dagli Stati Uniti e da parte dell’America settentrionale, una brillante Luna piena, nella notte del 14, farà coppia con il pianeta mentre diverrà rossa. Uno spettacolo suggestivo che gli antichi avrebbero sicuramente interpretato come presagio di sventure. Poichè le orbite planetarie non sono perfettamente circolari, ma ellittiche, sarà necessario attendere 6 giorni tra l’opposizione (che si verifica questa sera) e il massimo avvicinamento alla Terra (che avverrà appunto il 14). Un’intuizione che ebbe Johannes von Kepler nel XVI secolo, quando scoprì che i pianeti si muovono lungo percorsi leggermente ellittici intorno al Sole, distinguendo un punto più vicino (perielio) e uno più lontano (afelio). Alcuni pianeti, come Venere e la Terra, seguono percorsi quasi perfetti, altri, come Mercurio e Marte, seguono percorsi più ellittici, descritti dai ricercatori come eccentrici. Il quarto pianeta in ordine di distanza dal Sole, brillerà accanto alla stella Spica, della costellazione della Vergine, tra le più luminose del cielo. All’osservazione telescopica il polo nord di Marte risulterà inclinato di 22 gradi verso la Terra. Sull’emisfero boreale è in atto l’estate marziana e la calotta polare si sta riducendo drasticamente in termini di dimensioni. Alle 23:00 (ora italiana), la Terra transiterà tra il Sole e Marte, in una sorta di allineamento cosmico che avviene ogni 778 giorni circa, e che si ripeterà nel mese di Maggio del 2016.
Le opposizioni di Marte si verificano in media ogni 2 anni, ma non sono tutte uguali a causa dell’eccentricità dell’orbita (solo l’orbita di Mercurio presenta un’eccentricità maggiore).
Il ciclo esatto tra piccole e grandi opposizioni si verifica ogni 15-17 anni. Nel caso delle grandi opposizioni, l’ultima delle quali avvenuta il 28 Agosto 2003 (la più evidente degli ultimi 60.000 anni), il pianeta rosso si avvicina a distanze molto piccole in relazione alla vastità del sistema solare, permettendo osservazioni terrestri dettagliate. La prossima, com’è possibile notare nella tabella allegata all’articolo, sarà visibile il27 Luglio 2018, quando l’astro raggiungerà una dimensione apparente di 24,1 secondi d’arco. Dopo il massimo avvicinamento del 14 Aprile 2014, Marte continuerà ad essere visibile nel nostro cielo per il resto dell’anno, facendoci compagnia nel cielo orientale nelle calde serate estive. Diverrà estremamente debole alla fine dell’anno, anche se ancora visibile ad occhio nudo nei cieli di sud-ovest, dopo il tramonto del Sole. L’avvicinarsi di Marte all’opposizione comporta l’inizio di un periodo di moto retrogrado, durante il quale, se ci si riferisce alla volta celeste, il pianeta appare in moto nel verso opposto all’ordinario (quindi da est verso ovest anziché da ovest verso est) con la sua orbita che sembra formare un ‘cappio’ (in inglese “loop”).
Ma se Marte in queste sere è capace di mostrare molti suoi dettagli, le sue lune Phobos eDeimos sono così piccole che anche in telescopi di grandi dimensioni appaiono come dei semplici punti luminosi. Phobos, la più grande, misura 23 Km, mentre Deimos soltanto 13 Km di larghezza. Entrambi i satelliti ruotano attorno a Marte in orbite quasi circolari e anche molto vicini al piano dell’equatore del pianeta. Phobos orbita a soli 6.000 km sopra la superficie marziana. Gli astronomi hanno dedotto che Phobos si sta avvicinando a Marte alla velocità di 1,8 centimetri l’anno e in teoria potrebbe schiantarsi su Marte in 40 o 50 milioni di anni. Prima che ciò accada, tuttavia, evidenti forze di marea indotte da Marte romperanno Phobos in una miriade di particelle che circonderanno il pianeta in una serie di anelli sottili. Deimos invece dista circa 20.000 Km dal pianeta rosso. L’estrema vicinanza dei satelliti non permette ad alcune aree di Marte di osservarli, a causa del rigonfiamento di curvatura dello stesso pianeta. Da tutte le latitudini oltre 83 gradi nord o sud dell’equatore marziano, per esempio, Deimos non può mai essere visto. Phobos, essendo la più vicina delle due lune si muove in un’orbita ancora più bassa e non può mai essere visto da latitudini superiori a 70 gradi nord o sud dell’equatore. Poiché le lune si spostano quasi esattamente parallelamente all’equatore del pianeta, le migliori visuali di Deimos e Phobos si hanno proprio dall’equatore.