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Si apre domani il Festival di Morgana 2018, tra libri, cortometraggi e spettacoli di famiglie storiche di pupari

In prima nazionale, domani alle 21, “L’incanto di Dama Rovenza”, di Franco Cuticchio

Palermo, 6 novembre 2018

Prima giornata del Festival di Morgana 2018, che si aprirà domani alle 16, alla Biblioteca Vittorietti dello Steri, con la presentazione del volume: “Storie dipinte. I cartelli della Marionettistica Fratelli Napoli”, di Simona Scattina. In primo piano i cartelli e le scene della storica famiglia di pupari, che costituiscono un unicum dal valore documentario inestimabile, testimonianza di un’eredità materiale sopravvissuta al tempo e all’usura, oltre che alla crisi e alla tentazione, per fortuna rimasta tale, di chiudere bottega.

Dalla tradizione ai nuovi linguaggi: alle 17, al Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, la proiezione di Petits malins, film di animazione in collaborazione con l’Institut français Palermo e l’Institut français Cinéma.
Una selezione di tre film “senza parole” da 50 minuti ciascuno destinato ai più giovani: dal Festival d’Annecy, una selezione dei cortometraggi degli studenti della scuola dell’immagine di Gobelins (scuola di riferimento per le professioni legate alla creatività visiva), e un focus dedicato al cineasta Michel Ocelot, uno dei maestri dell’animazione contemporanea.

Ancora alle 17, ma al Teatro Carlo Magno, andrà in scena lo spettacolo “Le avventure di Carlotto in Spagna” della Famiglia Mancuso di Palermo. La compagnia nasce su iniziativa di Enzo Mancuso, ultimo discendente della omonima famiglia di pupari che diede inizio alla propria attività a Palermo nel 1928, aprendo un teatrino dell’Opera dei pupi nel quartiere Borgo Vecchio. Antonino Mancuso, allievo del puparo Pernice, trasferì il suo teatro in diverse zone di Palermo e in vari paesi della provincia, viaggiando a bordo di un camion trasformato in teatro. Fino a quando si ferma a Palermo in piazza don Luigi Sturzo, dove resta fino alla sua morte, nel 1988.  Mancuso porta innovazioni agli spettacoli: nelle armature con elmi alla greca e romani.

Il Teatro Ditirammu ospiterà alle 18 lo spettacolo di Albert Bagno “Le leggende di San Martino”, che racconta vita e aneddoti di uno dei santi più celebrati e amati sin dai tempi del Medioevo. Tra le oltre cento leggende, la più celebre è senz’altro quella in cui Martino, dopo aver visto un mendicante patire il freddo, taglia in due con la sua spada il suo mantello per offrirlo al povero. L’indomani ritroverà il suo mantello intatto, è a quel punto che Martino deciderà di farsi battezzare e poi di lasciare l’esercito. Nel fantastico universo fatto di pupi di carta, narrato e animato da Bagno, draghi e demoni lasceranno il posto a personaggi divertenti come l’asino e l’orso.

Chiuderà questa prima giornata la prima nazionale, al Museo Antonio Pasqualino alle 21, “L’incanto di Dama Rovenza”, dell’associazione culturale Franco Cuticchio Figlio d’Arte. L’episodio narra le vicende dell’invasione delle terre di Carlo Magno ad opera di Dama Rovenza, regina di Soria, figlia del Barbassore della Montagna, che ha giurato di vendicare la morte di suo fratello Oldauro, ucciso da Rinaldo durante la guerra vinta dai francesi contro le schiere di Mambrino. Rovenza, oltre a combattere con un pesante martello d’acciaio, possiede l’armatura incantata che ha il potere di proteggerla dai valorosi paladini di Carlo.

Info:www.museodellemarionette. it