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Proseguono le ricerche di Antonino Failla e Giuseppe Mazzamuto (leggi qui), uccisi e sepolti sotto terra con la Fiat Uno con cui erano andati in un terreno di Carini per prendere parte a un incontro organizzato, probabilmente, con l'obiettivo di eliminarli. Il pm della Direzione distrettuale antimafia Roberto Targaglia, riporta "PalermoToday", ha sequestrato un’area vicina alla zona industriale dove si pensa possa essere stata nascosta l’auto con all'interno ancora i due cadaveri.

I carabinieri in questi mesi hanno esteso le ricerche nelle campagne fra Carini, Torretta, Villagrazia, Capaci e Cinisi, con l'aiuto di speciali metal detector e di georadar. Adesso il cerchio si è stretto. A novembre i carabinieri del Nucleo investigativo, coordinati dalla Dda, per quel delitto avevano eseguito alcuni fermi a carico dei boss Antonino Di Maggio e Giovan Battista Pipitone, nonché dell'imprenditore Salvatore Cataldo.

A indicare la zona è stato il pentito Antonino Pipitone, che ha deciso di collaborare con i magistrati per fare luce su alcuni delitti di mafia rimasti irrisolti. Failla e Mazzamuto, uccisi nel 2000, sarebbero stati assassinati su ordine dei boss Lo Piccolo che li riteneva responsabili della scomparsa di un loro familiare, Luigi Mannino, eliminato col metodo della lupara bianca nel 1999. Dopo aver ucciso i due i boss decisero di seppellirli con l'auto per evitare che il veicolo venisse trovato.