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Sembra una follia eppure è la verità: Fatima è la prima jihadista italiana. Si chiama Maria Giulia Sergio ma si fa chiamare Fatima. Attualmente si troverebbe in Siria a combattare al fianco del Califfato. Si dice pronta ad esaudire ogni richiesta dell'ISIS, martirio compreso.

La ragazza è attualmente ricercata dalla procura di Milano che la reputa pericolosa (adatta all'uso di armi di piccole e medie dimensioni e propensa al martirio). Sotto inchiesta l'intera famiglia Sergio che sembrerebbe aver supportato "in passato" le scelte della figlia. Il padre – attualmente in carcere –  non vuole più tornare sul caso e anzi vorrebbe poter dimenticare il tutto.

IL CASO DI MARIA GIULIA SERGIO

La ragazza italiana si troverebbe in Siria dal 2014. Il tutto ha avuto inizio dopo il matrimonio avvenuto a Bergamo con Aldo Kobuzi. Dopo la cerimonia, la coppia sarebbe partita da Roma verso la Turchia per poi raggiungere la Siria. E' dopo un piccolo periodo di ambientamento, la giovane avrebbe chiesto alla sorella Marianna e ai genitori di raggiungerla, segnata da un forte indottrinamento che avrebbe fatto seguito ad un arruolamento.

Il viaggio della famiglia Sergio in Siria era stato architettato ad hoc da Fatima ma "per fortuna" non si è mai compiuto. L'intera famiglia Sergio (nello specifico la sorella Marianna, il padre e altre otto persone) sono stati accusati per aver avviato, in Italia, una forma di indottrinamento alla cultura jihadista che ha coinvolto molte persone (alle quali venivano spiegate le motivazione per attaccare l'occidente in difesa della minoranze etniche presenti su tutto il territorio nazionale).

Ecco la testimonianza del padre di Fatima prossimo al processo:

"Nella mia coscienza sono sempre rimasto cristiano. E così anche mia moglie" venuta a mancare nell'ottobre scorso.

L'uomo sostiene di essere stato "manipolato" dalla figlia; la stessa che le chiedeva continuamente di lasciare l'Italia, prendere i soldi della liquidazione, prendere la madre, se era necessario "anche per i capelli" e trasferirsi in Siria. 

La ragazza era riuscita a plasmare il padre che portava la barba lunga e frequentava luoghi di culto.

Adesso solo in carcere, ad un mese dall'inizio del processo, di tutta questa storia non vuole saperne più nulla. Della figlia non vuol parlare ed ha chiesto solo di incontrare un parroco per riconvertirsi.