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La 13enne statunitense Rosalie Avila si è impiccata nella sua camera perché non sopportava più i bulli. È terribile quanto accaduto a Yucaipa, in California: della vicenda parlano i più importanti media Usa, a cominciare da "Nbc News". Alla Mesa View Middle School da mesi i compagni la prendevano in giro per il suo aspetto fisico. Fino a quando la ragazzina non ha compiuto il gesto estremo, martedì scorso. Quando è stata trovata in casa, Rosalie è stata portata immediatamente in ospedale, ma dopo tre giorni ne è stata dichiarata la morte cerebrale. Aveva lasciato una lettera con la qualche chiedeva scusa ai genitori, spiegando di averla fatta finita perché si sentiva "brutta" e una "sfigata" (looser in inglese).

"Sono entrato e l'ho trovata appesa a una corda al soffitto. Mia figlia aveva tutta la vita davanti a sé Ora continuo a pensare a cosa avrebbe potuto fare o cosa sarebbe potuta diventare. Voleva fare l'avvocato per rendere il mondo un luogo migliore. Aveva buoni voti a scuola, amava cantare ed era amorevole. Adesso mi rimangono solo i ricordi", ha dichiarato affrando il papà, Freddie. Secondo lui e la madre, la tragedia si poteva evitare. Freddie ha aggiunto: "Il sorriso di mia figlia illuminava ogni stanza, ma negli ultimi tempi avevo notato che c'era qualcosa che non andava. Avevo scoperto un diario in cui segnava tutti i nomi dei ragazzi che la prendevano in giro. Ricordo ancora un paio di sere in cui era tornata e mi aveva raccontato che i bulli la prendevano in giro per i denti. Io la rassicuravo dicendo che era bellissima, che presto avrebbe tolto l'apparecchio e che sarebbe andato tutto bene. Ma lei mi aveva replicato che non l'avrebbero mai lasciata in pace".

Secondo Sarah Zebaneh, la zia, la scuola era a conoscenza delle angherie che la ragazzina doveva subire e che era seguita da un terapista: "Nessuno può capire lo stato di totale sconforto in cui si trova la nostra famiglia. Siamo confusi e con il cuore a pezzi. Vorrei che quantomeno la morte di Rosalie fosse un monito per gli altri ragazzi. Non è giusto fare i prepotenti gli uni con gli altri. Non è giusto prendere in giro i propri compagni per come sono o per quello che indossano. Tutto questo deve finire. Diciamo basta al bullismo".