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       Di Nando Cimino

Salendo da Castelbuono attraverso la strada statale 286 che si inerpica sinuosa tra i boschi delle alte Madonie si raggiunge Geraci Siculo, delizioso borgo ricco di storia e di arte e nei cui pressi sgorga anche una rinomata sorgente di acqua purissima e salutare. In questa occasione voglio però parlarvi di un luogo di culto, sconosciuto ai più, ovvero la chiesetta di Sant’Anna detta del castello. Situato nell’area di un antico fortilizio, il tempio è ritenuto la cappella palatina della nobile famiglia dei Ventimiglia;  la sua storia pare quindi legata a doppio filo alle vicende  del signore di Geraci. Fu costruita, ma qualcuno ritiene anche ricostruita, proprio entro le mura del Castello da Francesco I Ventimiglia che aveva ereditato la contea di Geraci dal padre Alduino; così come testimonia una lapide oggi situata all'interno della cappella stessa. L'anno di costruzione della chiesa non è stato ancora definitivamente identificato, anche se in tanti ritengono di poterne datare la nascita in periodo anteriore al 1242; anno in cui si dice vi fosse già venerata una reliquia di Sant’Anna, ovvero quel teschio oggi conservato all’interno della omonima cappella nel castello di Castelbuono. La chiesetta, di piccole dimensioni, conserva poco del suo originario impianto; rimangono in particolare le colonnine in pietra viva con capitelli che, a gruppi di tre, poggiano nei muri laterali. Sull'unico altare una tela raffigurante la Natività di Maria attribuita a  Giuseppe Salerno detto “lo Zoppo di Gangi” e sul muro a sinistra una bella acquasantiera in pietra scolpita. La chiesetta, ancora adibita al culto, si anima ogni anno  il 26 di luglio in occasione della  festa di Sant'Anna e l'8 settembre  festa della Beata Vergine Maria Bambina.