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Immagine        Il borgo-masseria Maucini sorgeva al centro dell’omonimo feudo di proprietà della famiglia Deodato-Burgio. Di impianto settecentesco la grande struttura, oggi in pressoché totale stato di abbandono e di degrado, era costruita interamente intorno ad un grande cortile nel quale si affacciavano stalle, magazzini, palmento e frantoio; non mancavano ovviamente le abitazioni, ivi compresa quella padronale nei piani superiori, e quelle della servitù distribuite nei bassi sottostanti. Importante punto di riferimento era anche una piccola cappella per le esigenze spirituali dei frequentatori del posto.

        La masseria fu probabilmente abitata fin nei primi anni del ‘900 mentre successivamente, durante la seconda guerra mondiale, fu sede di una caserma fascista. Sul posto si giunge attraverso la strada provinciale 8 che da Pachino porta a Portopalo, insinuandosi tra immense distese di terra oggi in gran parte dedicate alla coltivazione di pregiati pomodori e meloni.

        Curioso il fatto che questo borgo-masseria sarebbe potuto diventare il primo nucleo abitativo di una vera e propria città; a questo infatti aspirava il barone suo proprietario che per anni si era opposto alla nascita di Pachino, definitivamente autorizzata invece da Ferdinando IV in data 21 luglio 1760.