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I volontari del WWF hanno censito 100 nidi di Caretta caretta in Sicilia al 2 luglio 2025, un risultato significativo rispetto ai 69 registrati nello stesso periodo del 2024.

Le province di Siracusa (38 nidi) e Ragusa (30 nidi) guidano la classifica, seguite da Agrigento (13), Catania (8), Trapani (6), Palermo (3) e Messina (2).

Questo incremento del 30% testimonia l’efficacia delle azioni di monitoraggio e protezione condotte dal WWF, supportate da una rete di volontari in crescita e da una maggiore consapevolezza tra turisti e operatori balneari.

Oleana Prato, Responsabile del Progetto Tartarughe Marine WWF per la Sicilia, ha sottolineato: “Rispetto alla stagione 2024 abbiamo superato del 30% il numero di nidificazioni censite e messe in sicurezza, grazie anche ad una rete volontari che sta aumentando, ai monitoraggi più frequenti e a una maggiore sensibilizzazione di turisti ed esercenti balneari”.

Protezione delle tartarughe marine

La Caretta caretta, specie simbolo del Mediterraneo, affronta numerose minacce, tra cui la perdita di habitat, l’inquinamento marino e il cambiamento climatico. La Sicilia, con le sue spiagge sabbiose, rappresenta un’area chiave per la nidificazione di questa tartaruga. I volontari del WWF monitorano costantemente le coste, identificano i nidi e li proteggono da disturbi antropici, come il calpestio o l’illuminazione artificiale, che possono compromettere la schiusa delle uova. Il lavoro di sensibilizzazione coinvolge anche le comunità locali, con campagne educative che promuovono comportamenti responsabili, come la riduzione dei rifiuti plastici e il rispetto delle aree di nidificazione.

Il progetto LIFE ADAPTS

Un contributo fondamentale arriva dal progetto LIFE ADAPTS, cofinanziato dall’Unione Europea e coordinato dal Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa. Questo programma, che vede il WWF come partner insieme a sette enti di Italia, Grecia e Cipro, sviluppa strategie per adattare le specie vulnerabili, come le tartarughe marine e le foche monache, agli effetti del cambiamento climatico. LIFE ADAPTS utilizza tecnologie avanzate, tra cui eDNA, droni, fototrappole e telemetria satellitare, per monitorare gli habitat e raccogliere dati preziosi. Il progetto coinvolge anche le comunità locali, promuovendo pratiche sostenibili e soluzioni replicabili per proteggere le spiagge di nidificazione.