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Sono diventati 17 i casi accertati di contagio da Chikungunya, di cui 6 a Roma. Dieci casi sono riconducibili a persone che vivono o hanno soggiornato ad Anzio, gli altri 7 riguardano persone che non hanno viaggiato né in Italia né all’estero durante i 15 giorni precedenti l’infezione. Il Centro nazionale sangue dell’Istituto superiore di sanità ha deciso di interrompere le donazioni di sangue all’Asl 2 di Roma, dove vivono oltre un milione di persone. A questa sospensione si aggiunge quella che già da diversi giorni vige nella zona di Anzio, dove appare chiaro si sia insinuato il focolaio.

Limitazioni alle donazioni anche sul resto del territorio, in particolare viene imposta una quarantena di 5 giorni se il donatore si è recato a Roma o ad Anzio, e una pausa preventiva di 28 giorni per chiunque vi abbia soggiornato e non abita nel Lazio. Misure cautelative che non devono però creare ansia, secondo le autorità: la penisola non è del tutto estranea alla Chikungunya anche se è vero che la quantità di casi registrati in questi ultimi giorni ha già superato quelli intercettati durante tutto il 2015.

Nelle altre Regioni è già stato attivato un supporto per aiutare il Lazio a sopperire alla carenza di sacche di sangue che si registrerà sul breve periodo, aspetto questo che connota una certa emergenza. Su invito del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, il sindaco di Roma Virginia Raggi ha firmato l’ordinanza per la disinfestazione del suolo pubblico e privato. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha comunicato che in Francia, questa volta durante il mese di agosto e quindi qualche settimana prima rispetto all’Italia, sono stati individuati casi di Chikungunya

Quali sono i sintomi della malattia? Come ricostruisce "Il Post", in una prima fase, che di solito dura una decina di giorni, si manifestano febbre, mal di testa e dolori articolari che limitano i movimenti. Seguono poi un paio di giorni in cui può presentarsi un esantema (piccole macchie e puntini rossi sulla pelle) che causa prurito e nuovi episodi febbrili. Come per molte malattie virali, non esiste una cura e i medicinali servono più che altro per tenere sotto controllo i sintomi, evitando che portino a complicazioni di altro tipo. La malattia si risolve da sola e solo in rarissimi casi porta a danni neurologici o alla morte. Molti pazienti segnalano di avere per mesi dolori articolari dopo la fine della fase acuta della malattia.