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Alla scoperta del sottosuolo del capoluogo etneo.

  • Un bellissimo approfondimento che ci porta nei sotterranei di Catania.
  • La trasmissione “Under Italy” di Rai5 ha esplorato una parte nascosta ed estremamente interessante della città.
  • L’archeologo Darius Arya ci guida nella storia plasmata da colate laviche e terremoti.

«Non c’è una città della Sicilia che lasci indifferente il visitatore: da Palermo a Siracusa a Catania, passando per l’entroterra, tutto in Sicilia è ancora Magna Grecia. Se parliamo di sotterranei, per me è Catania a salire sul podio più alto». A parlare è l’archeologo Darius Arya, protagonista della trasmissione Rai “Under Italy”. La puntata dedicata ai sotterranei di Catania è un bellissimo viaggio nel sottosuolo di una città che ha davvero molto da raccontare. Si tratta dell’area metropolitana più densamente popolata della Sicilia, il cui destino, oggi come ieri, è dominato da una forza ancestrale e vulcanica. Il viaggio dell’archeologo comincia dall’Anfiteatro Romano:  ciò che è visibile rende l’idea di quanto fosse maestoso e, quindi, di quanto Catania fosse importante. Potevano starci fino a 15mila spettatori, che accorrevano per vedere i combattimenti dei gladiatori.

Camminando, si scopre che i sotterranei legati alle eruzioni vulcaniche dell’Etna si trovano nei posti più insoliti, anche sotto i ristoranti. Proprio sotto un ristorante, c’è una grotta che si è formata da una bolla d’aria durante la colata lavica del 1669 e che ha preservato una fonte d’acqua, il fiume Amenano. La galleria di scorrimento del fiume si restringe a un certo punto, quindi non è interamente percorribile, ma la sua esistenza è uno spaccato importante di quello che si muove al di sotto di Catania, grazie all’Etna e le sue attività.

Il Barocco di Catania

Darius Arya spiega che le architetture barocche sono è una diretta conseguenza dei movimenti vulcanici. La città è stata trasformata dalle colate laviche e dai terremoti, ma i catanesi di ogni epoca non hanno mai ceduto e hanno continuato a costruire la città sulle sue ceneri come la fenice. La calamità che l’ha resa la terra del barocco siciliano è stata il terremoto del 1693: le tante vittime furono causate soprattutto dalla scarsa ampiezza delle strade. Per questo poi furono progettate strade molto ampie, come la via Etnea.

Il percorso dell’archeologo procede attraverso le Terme Achilliane, poi verso la Grotta Petralia, una galleria di scorrimento lavico, uno straordinario sotterraneo naturale. Le grotte di scorrimento lavico sono di origine vulcanica: perché si formino molteplici condizioni, prima fra tutte un magma fluido come quello dell’Etna, che favorisce l’ingrottamento della lava. All’inizio degli anni Novanta venne scoperta questa grotta, venne alla luce in una zona già nota per alcune grotte frequentate nell’antica Età del Bronzo. Lunga 400 metri, è la maggiore delle grotte etnee di scorrimento lavico a bassa quota. Un’unica galleria articolata in diverse sale e corridoi con strettoie e crolli. Nonostante sia una cavità naturale, è stata utilizzata sin dalla preistoria.

Il viaggio di Darius Arya alla scoperta dei sotterranei di Catania continua attraverso la Cappella Bonajuto, e le cripte eupliane, per arrivare al complesso dei Benedettini. Si avventura in luoghi bui, spesso inaccessibili, ma indubbiamente affascinanti. È in questi luoghi che la vita dell’uomo ha le sue fondamenta. C’è davvero tanto da scoprire nel capoluogo etneo: cliccando qui potete vedere il video con la puntata completa.

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