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Marte-ESA-300x168L’acqua del grande lago che occupava il cratere Gale, dove nel 2012 e’ arrivato il robot-laboratorio Curiosity della Nasa, e poi carbonio, idrogeno, zolfo, azoto e fosforo: sono questi gli ingredienti fondamentali per la vita trovati dal robot-laboratorio Curiosity, della Nasa. Sono descritti in sei articoli sulla rivista Science e presentati in una conferenza stampa organizzata in serata a San Francisco, nel convegno dell’Unione Geologica Americana.
Nessuno degli articoli fornisce prove dirette dell’esistenza di forme di vita marziana, ma e’ la prima volta che su Marte vengono individuati tutti gli elementi necessari all’esistenza di batteri molto semplici come quelli chemiolitoautotrofi, capaci di trarre energia dai minerali. Sono imprigionati nelle rocce sedimentarie della zona del cratere Gale chiamata Yellowknife Bay e raccontano la storia di un lago esistito molto a lungo (per decine di migliaia di anni, o forse per centinaia di migliaia di anni), con acque fresche che avevano un grado di acidita’ relativamente neutro e una bassa salinita’. ”Siamo in grado di dimostrare che il cratere Gale ospitava un antico lago con caratteristiche adeguate a supportare una biosfera marziana basata su chemiolitoautotrofi”, ha scritto su Science John Grotzinger, del California Institute of Technology (Caltech).
Il gruppo di David Vaniman, dell’Istituto di Scienze Planetarie di Tucson, ha analizzato le rocce sedimentarie chiamate ‘John Klein’ e ‘Cumberland’, che Curiosity aveva estratto perforando la superficie marziana e datate in precedenza a 4,1 miliardi di anni fa, ossia nel periodo piu’ antico della storia marziana, chiamato Noachiano. Le nuove analisi dimostrano che queste rocce hanno continuato ad evolversi fino al piu’ recente periodo Esperiano, compreso fra circa 3.500 e 1.800 milioni di anni fa. Conferme ulteriori su epoca di formazione e composizione delle rocce marziane analizzate da Curiosity arrivano anche da tutti gli altri articoli pubblicati nello stesso numero di Science. ”Non abbiamo trovato segni di una vita antica su Marte, ma abbiamo scoperto che il cratere Gale puo’ avere ospitato un lago che almeno una volta nella sua storia potrebbe essere stato un ambiente favorevole per la vita microbica, miliardi di anni fa”, scrive Sanjeev Gupta, dell’Imperial College di Londra. ”E’ entusiasmante – ha aggiunto – il fatto che miliardi di anni fa dei microrganismi possano essere esistiti nelle acque tranquille del lago, convertendo in energia una grande quantita’ di elementi”. La prossima fase dell’attivita’ di Curiosity, nella quale saranno analizzate altre rocce, ”potrebbe fornire la chiave per affermare che su Marte c’e’ stata vita”.