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La morte del boss di Cosa nostra Totò Riina è indubbiamente la notizia del giorno e i riflettori sono naturalmente puntati su Corleone, paese che gli ha dato i natali. Nel bar e nella piazza del paese del Palermitano non si parla d'altro, ma in pochi rilasciano dichiarazioni alla stampa. «Spero che con lui muoia anche la mafia», dice una donna. «Era ora», dice un giovane. I più anziani sfuggono ai giornalisti: «Ora arrivano le televisioni».

Un uomo afferma: «Che devo dire, mi dispiace per la famiglia». Un passante, invece, sbotta: «Ancora una volta si parlerà di Corleone nei giornali e in Tv per la mafia, basta…». «Forse finalmente ci toglieremo di mezzo quell'appellativo di «capitale» della mafia che ci ha segnato per colpa di Riina e dei suoi amici, ma sarà dura: è una eredità pesante», aggiunge un ragazzo. Il Comune di Corleone è stato sciolto per infiltrazioni mafiose nell'agosto dell'anno scorso.