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02Tutti noi siamo a conoscenza di quante meraviglie occupano il territorio siciliano ma oggi vorrei approfondire, sia in campo storico che “affettivo”, l’importanza del famoso “Rifugio Sapienza”, struttura situata sulle pendici del vulcano Etna, a quota 1.910 metri circa. Bisogna pensare che quest’enorme edificio fu costruito più di 60 anni fa, qualche periodo prima della Seconda Guerra Mondiale, ma ultimato solamente nel 1946. La sua costruzione fu possibile grazie alle donazioni di associazioni volontarie come il Club Alpino Italiano, formatosi durante quel periodo e soprattutto grazie al generoso contributo da parte di Domenico Sapienza. Il nome del rifugio si riferisce a lui? No, in realtà il nome del Rifugio è “Giovannino Sapienza”, uomo coraggioso presente tra le vittime della guerra e, allo stesso tempo, fratello di colui che rese possibile la conclusione dei lavori.

Dopo anni di lavori, ciò che presenta oggi giorno si potrebbe definire come un gran centro “turistico” grazie all’ampio ristorante ed albergo presenti all’interno della struttura. Costeggiano il Rifugio Sapienza, una serie di negozi di souvenir adagiati in piccoli chalet di legno molto graziosi ed incantevoli. Tutto ciò è gestito da una semplice passione: perché i cuochi che cucinano all’interno del ristorante o i venditori di oggetti caratteristici siciliani lo fanno con il cuore e ciò lo si può capire ascoltando i loro discorsi quotidiani, in cui prevale sempre quel tono orgoglioso nei confronti della propria terra.

Nonostante ciò, il Rifugio Sapienza ha una lunga storia alle spalle e tra le sue particolarità si può notare l’esposizione di fotografie ed immagini all’entrata dell’edificio principale. Fotografie che ritraggono le colate laviche più pericolose ed azzardate dell’Etna, in cui il rosso acceso è il colore prevalente. Ma non sono immagini che incutono timore, bensì illuminano gli occhi di chi le ammira grazie alle emozioni che trasmettono, come se fosse la realtà in sé. Bisogna però ricordare che l’enorme struttura fu colpita e distrutta dalla lava parecchie volte negli anni passati e in seguito ricostruita nuovamente; basti considerare come nell’aprile del 1983 venne circondato l’edificio e distrutto. Tuttavia, grazie alle nuove tecnologie avanzate, nelle ultime eruzioni vulcaniche del 2001 e 2002, gli uomini riuscirono a proteggere il Rifugio Sapienza, sotto le mira del grande vulcano siciliano, grazie ad enormi mura di cemento costruite per deviare il passaggio della lava incandescente.

Oggi giorno il Rifugio Sapienza rappresenta uno dei luoghi più famosi del mondo, ma non solo per la sua particolare storia, neanche per i collegamenti di funivia (ricostruiti parecchie volte poiché distrutti dalla lava) che permettono le lunghe passeggiata sui crateri o le sciate invernali, bensì per ciò che fa rimanere qualsiasi cittadino mondiale a “bocca aperta”, ciò che davvero illumina il viso: IL PANORAMA DELLA SICILIA.

E’ per questo che noi siciliani siamo fieri della nostra terra, perché ne siamo innamorati, di ogni suo metro. Guardare quell’immenso panorama, soprattutto di notte, commuove qualsiasi animo umano, rendendolo felice, innamorato, orgoglioso. Auguro a tutti, una volta nella propria vita, di poter compiere questa magnifica esperienza: osservare dal punto più alto della dolce Sicilia tutte quelle splendide luci che illuminano la costa e le pianure, accarezzati dal vento leggero e fresco che profuma di vita, immersi nella natura più profonda e vera di quella terra, ascoltando quei canti piacevoli degli uccellini che vi circonderanno. Beh, sono certa che per un secondo voi avrete la pelle d’oca.

Si chiamano Emozioni.