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Comprava merendine e le rivendeva agli altri studenti a un prezzo più basso di quello praticato dal bar della scuola. Guadagnandoci. Ma il 17enne dell'istituto "Pininfarina" di Moncalieri, in provincia di Torino, è stato sospeso per dieci giorni. Tutto questo succedeva l'anno scorso, e lo studente-imprenditore era stato bocciato. Adesso ci è ricascato.  

Come racconta "Repubblica", i compagni assicurano che il 17enne "aveva anche una certa professionalità: sondava i prezzi migliori nei supermercati per massimizzare i profitti, era assai attento ai gusti della clientela. Insomma, ha un talento naturale per il marketing e di fronte a sé aveva un mercato potenziale costituito dai 1.700 allievi dell’istituto moncalierese. Però non ha fatto i conti con un parametro: le regole".

Stefano Fava, il preside del Pininfarina, è netto: "Questo è un problema di legalità. La scuola, insieme ai saperi, alle conoscenze, alle abilità, deve anche insegnare a questi ragazzi a essere cittadini e dunque a rispettare le leggi. Non vogliamo inibire la sua vena imprenditoriale, ma dobbiamo pensare al benessere e alla salute dei nostri studenti. Non sappiamo da dove provenissero quelle merendine, né se fossero scadute o mal conservate. E se i nostri allievi fossero stati male? A me le famiglie consegnano ragazzi sani e si aspettano che glieli restituisca tali".

Adesso la sanzione può andare oltre i dieci giorni di sospensione. "Lo avevamo già avvisato, abbiamo anche parlato con la famiglia: quel tipo di attività, oltre a non essere legale, poteva anche causare problemi di sicurezza alimentare. Evidentemente, però, il ragazzo non si è ancora reso conto che il suo comportamento non va bene. Il consiglio di classe deciderà quale sarà il percorso più giusto per recuperarlo dal punto di vista educativo", aggiunge Fava.