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Tenta di incassare Gratta e Vinci falso, ma alla nonnina, tutto sommato, finisce bene. È un caso morto particolare quello raccontato da "LiveSicilia" con protagonista una ultraottantenne. La signora aveva comprato in buona fede da un passante il tagliando per poi provare a incassarlo in banca. 

Il fatto, però, "non costituisce reato", secondo il giudice monocratico del Tribunale di Palermo. I Monopoli si erano addirittura costituiti parte civile, e l'anziana rischiava una condanna a quattro mesi di carcere per truffa. Come si legge sul portale,

"le motivazioni dell'assoluzione si conosceranno fra un po', ma dovrebbe essere passata la linea difensiva degli avvocati Claudio Gallina Montana e Giovanni Mannino che hanno parlato di "reato impossibile". Impossibile, infatti, che la banca accettasse il tagliando fasullo tramutandolo in 50 mila euro. A tanto pareva ammontasse la vincita. Era fin troppo facile accertare, controllando il numero di serie, che il Gratta e Vinci era un patacca".