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Solo poche ore fa la Procura di Napoli ha chiesto l’archiviazione per i quattro uomini che avevano diffuso i video in cui Tiziana Cantone era ripresa in atteggiamenti hot. Oggi un nuovo tassello della vicenda. Dovevano essere rimossi da Facebook i link e le informazioni relativi alla 31enne di Mugnano una volta che ne era emersa l’illiceità, a prescindere da un preciso ordine dell’autorità amministrativa o giudiziaria.

La decisione è arrivata dal giudice del Tribunale civile di Napoli Nord, che con ordinanza ha parzialmente rigettato il reclamo di Facebook Ireland, dando invece ragione alla madre di Tiziana, Teresa Giglio. Il collegio ha però accolto la parte del reclamo presentato dai legali del social network, disponendo che non sussiste alcun obbligo per l’hosting provider di controllare preventivamente tutte le informazioni caricate sulla varie pagine.

Andrea Orefice, avvocato della madre di Tiziana, commenta: "È una pronuncia molto equilibrata perché introduce il principio, rigettando quanto asseriva Facebook, secondo cui un hosting provider, pur non avendo un generale obbligo di sorveglianza su tutto quanto viene pubblicato sui propri spazi, deve però rimuovere le informazioni illecite, quando arriva la segnalazione di un utente. È quello che è avvenuto nel caso di Tiziana. E non deve attendere che il sia Garante della Privacy oppure il giudice ad ordinargliene la rimozione".